Opera complessa, a tratti macchinosa, mai troppo definita, in grado, con riguardo al senso stesso del substrato rappresentativo, di evocare libero pensiero e, di conseguenza, di fornire elementi per una fluida interpretazione. Va innanzitutto precisato che si naviga in tema di denuncia dei sottili meccanismi e dei continui tentativi, anche minacciosi, posti in essere dalla benpensante società, di uniformare e standardizzare il comportamento comune, ispirato ad una collettività stereotipata. Stanley (il protagonista), viene raggiunto da due personaggi, mai troppo chiari, nel loro agire e nel loro pensare: di chi si tratta? Mafiosi, preti, esorcisti, punitori? Non è dato saperlo: quel che conta, è che costoro, verosimilmente, rappresentano la coercizione violenta della società e del pensiero comune, volta ad assoggettare ed uniformare a poche ed obbligatorie regole sociali chiunque, a prescindere dalla personalità individuale. Meg e Petey gestiscono in maniera sorniona e/o assolutamente routinaria una pensione (nella quale vive Stanley) e sono incapaci di qualsiasi confronto o dialogo costruttivo; rappresentano in toto le vite totalmente assoggettate al nulla, in un contesto di vita vissuta soltanto per far scorrere il tempo, senza aspettarsi scossoni, confronti, senza alcun impegno volto ad affermare le proprie idee. Quello di Pinter è un testo che lascia senza speranza, che sparge amaro nella bocca, perché anche Stanley, pur con le sue contraddizioni ed i suoi lati certamente oscuri, cerca la strada della ribellione e dell'affermazione di sé. Ci sono guizzi di vitalità, specie quando egli si palesa come un ribelle, quando tenta disperatamente di non omologare il suo pensiero. Tuttavia, questa spinta verso il desiderio di essere se stesso, verrà totalmente sconfitta e l'uomo finisce con l'essere totalmente sopraffatto. "Il Compleanno", quindi, come accennato in apertura, è certamente un testo di denuncia diretto contro qualsiasi tipo di sistema coercitivo che cerca di togliere la minima possibilità di agire, nel chiaro intento di omologare, standardizzare, piegare. In tal senso, Pinter dipinge una società in cui sono usati strumenti assolutamente subliminali e, talvolta, anche coercitivi e violenti per convincere la massa di ciò che deve essere, al fine di plasmare inesorabilmente. Il palcoscenico è scarno (un tavolo e 3 sedie) e quasi elementare è il gioco di luci: dietro a questa scelta si cela la chiara volontà di esaltare le magnifiche doti interpretative di tutti gli attori, esemplari nella capacità di suscitare emozioni forti, di rendere vivo e pulsante un testo complicato e criptico. La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 31 gennaio 2023. |
IL COMPLEANNO (The birthday party)
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