I francesi Jack Dupon vantano una discografia piuttosto consistente, che li vede oggi alla loro decima uscita discografica, intitolata "La Republique Dominicale du Zoo", un ep di 5 pezzi, per un totale di 33 minuti di musica.
Dissociati, nevrotici, ossessivi, i quattro musicisti d'oltralpe elevano senza dubbio i King Crimson più ostici e deliranti come loro principale punto di riferimento. In particolare, sembra di sentire, sviluppato all'ennesima potenza, quanto profuso dagli episodi più nevrotici della formazione anglosassone, dagli anni '80 in poi. L'influenza dell'Adrian Belew più sperimentale ed istrionico è particolarmente evidente in "Garagiste", "Muté" e "Niout", mentre emergono ascendenze tipiche del Robert Fripp alienato e macchinoso in "Taureau" e "Ludus". Il cantato evoca i Primus, altro gruppo di primissimi, ma l'opera risulta particolarmente pregevole nelle sue parti strumentali, capace, come è, di trasmettere con abilità l'eccitante schizofrenia della compagine metropolitana. Se ci è permesso un consiglio, si sente la mancanza di un Bill Bruford alla batteria. Ci sono brani che hanno il potenziale di "Indiscipline" ma il loro ascolto si consuma nell'attesa speranzosa di una esplosione ritmica o di un crescendo percussivo che, purtroppo, non arrivano mai. Il problema non è nell'attuale batterista, Thomas Larsen, invero assai capace, ma negli ordini di scuderia della formazione tutta che, pare evidente, tendono inesorabilmente a limitarlo, relegandolo a mero comprimario ritmico. La veste grafia, purtroppo lontana dall'essere accattivante, non rende affatto giustizia a questo lavoro.
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Gregory Pozzoli / guitar, vocals Arnaud M’Doihoma – bass, vocals Philippe Prebet – guitar, vocals Thomas Larsen – drums, vocals
Anno: 2021 Genere: prog, avant rock Label: La Boîte à Malice/Degelite
tracklist: Muté (4:46) Niout (5:30) Ludus (6:25) Taureau (9:21) Garagiste (6:53)
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