Roberto Fiandaca è un giovane cantautore siciliano che dal 2008 si esibisce sui più svariati palchi dell’isola.
Nel 2010 l’appena nata etichetta 800A Records produce il suo primo lavoro, l’EP di cinque tracce Amirbar: qui il cantautorato folk del bravo Roberto si declina in sonorità estremamente ariose, solari, d’una freschezza primaverile, cadenzate da ritmi sempre ben scanditi ed ordinati. Lo stile è elegante ma sempre pronto all’ironia più bonaria, il timbro vocale è di una gentilezza agrodolce, caratterizzato dalla cadenza spontanea di un cantastorie locale ch’è riuscito a far carriera. La scrittura dei brani è il punto forte del disco: Roberto sciorina melodie perfettamente equilibrate con la sapienza di un veterano, dosando alla perfezione parole ed accenti, qualità difficilissime da sentire nel panorama musicale italiano. “C’è Un Buco Nella Rete” ha la purezza melodica del De Gregori più cristallino. Il comparto musicale non è poi da meno, con una strumentazione di primo livello ed una capacità di intersecarsi con le linee vocali che lascia sicuramente ammirati. In generale le partiture musicali sono azzeccate, piacevoli, ma non banali, anzi si dimostrano riccamente definite, con una cura dei dettagli non indifferente. Si punta sull’alternanza tra ritmi più blandi, riflessivi, circolari, e sterzate di maggior vivacità, caratterizzate da ritmiche più fitte, se non frenetiche. Da una parte la pacatezza vespertina di “La Signora Rosa”, ricamata su dolci note di pianoforte e chitarra pizzicata: sognante e vaporosa, ha tutta la magica poeticità dei più grandi cantautori. Dall’altra il ritmo irrefrenabile di “Cuore di Pesce”; veloce ed incisiva, mostra la capacità notevole di Fiandaca di dosare perfettamente le parole anche in situazioni meno facili ritmicamente. Le sillabe si incastrano con estrema naturalezza negli arzigogoli musicali. Queste due anime contrapposte si fondono nella splendida e conclusiva “L’ammiraglio”, vero e proprio capolavoro di scrittura in metrica, che sa essere delicato prima, maestoso nel crescendo centrale e carico di vibrazioni positive nel finale. Il labor limae in fase di scrittura si dimostra certosino, considerata la strepitosa pienezza verbale che pervade ogni anfratto del brano, fulgido esempio di genio cantautorale. È un piacere ascoltare questo artista, scavare nel profondo delle sue storie e scoprirne ogni sfumatura, praticamente impossibile stancarsi di canzoni così ben congeniate. Anzi, ogni brano stimola a ripetere l’ascolto per approfondire la comprensione dei testi, narrazioni ben strutturate ed espressive, storie popolari di un passato un po’ mitico, magico anche quando sofferto. Le musiche non fanno altro che dare un ulteriore sprone a quest’operazione. Il disco, seppur di breve durata, è un piccolo gioiello di folk mediterraneo, una breve ma preziosissima raccolta di storie narrate con grande talento e profonda sensibilità musicale. Ora aspetto una prova sulla lunga distanza (attualmente in fase di registrazione) per decretare la nascita di un nuovo grande cantautore italiano! 80/100
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Roberto Fiandaca: Voce, chitarra, pianoforte, fisarmonica, calimba, armonica e elegguà. Anno: 2010 Sul web: |