E' proprio il caso di dirlo, questo demo d'esordio dei lecchesi Rapists, dal titolo The Woody Demo, suona proprio come una legnata sulla testa ... ma nel senso buono del termine!
Le sue chitarre fuzzose e ben distorte riportano alla mente – soprattutto per quelli come me che hanno qualche primavera in più – quegli elettrizzanti anni dell'epopea grunge! “A Lot Of Time”, titolo del primo poderoso solco che apre questo demo, ci aggredisce senza esitazioni con i suoi sferraglianti rumorismi chitarristici ed i suoi accattivanti ritornelli da brivido in cui si alternano piacevolmente le voci di Ryan, singer e chitarrista della band, e quella del bassista Wolly. Dopo quest'ottima apertura, segue a mo' di catena di montaggio, “Lose”, traccia che strizza l'occhio più al thrash-metal e ci sorprende per il virtuosismo tecnico del batterista Tiero, alle prese con ritmiche tipicamente metal ed improvvise andature saltellanti, mentre la voce nasale del cantante sorge come una fenicia dai vorticosi giri della sei corde, avvolgendoci in accattivanti ritornelli ipnotici che potrebbero tranquillamente appartenere all'album “Bleach” dei primi Nirvana. “Justine”, terzo episodio del demo, è una bella ballad acustica dal sapore pacato e melanconico che nel cantato ricorda (e vuole ricordare) la suggestiva voce del compianto Cobain, mentre “Abnormal Wave”, lungo brano conclusivo, si contraddistingue per un drumming più lento e tirannosaurico che man mano acquista velocità divenendo una tarantola impazzita, fino ad arrivare alla parte finale della canzone che somiglia più ad una jam session. Anche se non raggiunge i livelli delle mega produzioni discografiche tipiche dei gruppi già affermati, la registrazione di The Woody Demo risulta comunque essere molto soddisfacente, mentre un encomio particolare va fatto alla confezione del disco: realizzata interamente in legno, i titoli sono impressi a fuoco sulla superficie, mentre il picture-disc riprende graficamente – per fare pendant – i cerchi tipici presenti nel tronco degli alberi. Non mi stupirei dunque se un giorno questo demo varrà una fortuna!!! Nonostante il nome (tanto provocatorio da risultare pericoloso da sfoggiare in presenza di un gruppo di femministe agguerrite), i Rapists sfornano un demo intenso che lascerà senza dubbio un bel ricordo in coloro che avranno la fortuna di ascoltarlo. Benché si tratti solo di grunge revival, devo ammettere che questo trio lecchese mi ha colpito particolarmente per la passione con quale ha realizzato il demo, facendomi rivivere così sonorità di una passata stagione musicale che porto ancora nel cuore. Inoltre, all'interno del supporto ottico è presente un menù multimediale che ci permette di accedere alle versioni mp3 dei brani, ad una ricca galleria fotografica, ed al video di “A Lot Of Time”. Ma cosa volete più da un demo autoprodotto? Seguite il mio consiglio: invece di buttare via i vostri soldi seguendo grupponi commerciali, appoggiate band fresche ed oneste come questa. 77/100
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Wolly: Basso Anno: 2009 Sul web: |