Ecco uno dei più rappresentativi esempi di perfetta coniugazione tra death e gothic. L'area di movimento principale è chiaramente il primo genere, chiara compagine di provenienza del trio, sebbene vi siano numerose aperture in campo gotico, di stampo melodico, sempre di ascendenza malinconica e crepuscolare. In tale doppia direzione si muovono tutti e quattro i brani di questo breve EP, estremamente avvincenti nel loro dualismo interiore, cosi efficacemente divisi tra ascendenze fosche, livide, plumbee e cavernosa attitudine serrata. Questa bicefalo orientamento è peraltro sublimato da una copertina - e un art-work in generale - estremamente efficace nel rappresentare le inquietudini interiori espresse nelle musiche. L'opera, non è esente da critiche: i cori atonali in “Winter's Morning” appaiono un tantino piatti (a livello vocale, si tratta dell'unico appunto, essendo il growl che permea tutta l'opera decisamente efficace), mentre il batterista appare credibile nelle ritmiche non serrate, ove disegna pattern validi e sensati che paiono attinti dalla realtà progressiva, mentre sembra meno plausibile nelle rapide soluzioni, ove la precisione sembra far posto alla frenesia, seppur impercettibilmente. Nel complesso, si tratta di un'opera prima oltremodo interessante, ove è evidente il potenziale compositivo del combo. Una ulteriore padronanza tecnica, acquisibile percorrendo la strada già intrapresa, potrà nell'immediato futuro portare ad auspicabili migliori risultati complessivi. 69/100 |
Davide Marzocchi: voce, chitarra, programmings Anno: 2015 |