I cinque brani che lo compongono si rivelano particolarmente interessanti sia a livello testuale che sonoro: l'opera si apre con le influenze post-rock di "Esc(Ape)" per poi mostrare il proprio lato più malinconico e dark in "On the local newspaper". Anche i richiami alle band storiche della new wave anni '90 abbondano, ma vengono rielaborati in maniera personale fino a raggiungere un buon livello di originalità musicale che rende pienamente riconoscibile il "marchio" Dirtyfake. Menzione speciale alla vocalità à la Brian Molko del cantante Fabrizio, alla bravura dei musicisti, ma anche - il che sicuramente non guasta - all'originalità di titoli come "Holly would" e "My indiecation". 70/100
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Fabrizio Byron Rink: Voce e chitarra Anno: 2009 Sul web: |