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Plastic Siorai

A pochi mesi dalla pubblicazione del loro primo EP intitolato 001, i torinesi Plastic Siorai si raccontano in un'intervista per ArtistsAndBands.

Paola Cuniberti: Voce, synth
Davide Pellegrino: Basso
Manuele Miceli: Batteria, noise maker

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Recensione di 001

- A&B -
Cominciamo con una domanda decisamente inflazionata ma necessaria ad inquadrare meglio ogni band che si rispetti: a cosa è dovuto il nome Plastic Siorai ?
- Paola [Plastic Siorai] -
Inizialmente il progetto è nato tra me (cantante) e Davide (bassista). Visto che il nome della band è sempre un passo difficile e cruciale, abbiamo deciso di scegliere un termine a testa che ci rappresentasse musicalmente all’interno di questo progetto. Davide ha optato per Plastic, la parte più fredda e sintetica e io per Siorai (che significa infinito/seta in gaelico) e rappresento la parte più melodica e “morbida”.

- A&B -
Quali pensate siano le vostre influenze artistiche (non necessariamente musicali)? A chi vi ispirate, o a chi pensate di dovere gran parte della vostra formazione?
- Davide [Plastic Siorai] -
L’influenza principale della nostra musica, a livello più concettuale che musicale, può definirsi assolutamente punk perché la stesura dei nostri brani non parte da basi precise, ma dalla volontà di provare a mettere “nero su bianco” la nostra musica, senza grossi filtri, ma affidandosi il più delle volte all’istinto e all’immediatezza.
Parlando invece di musica, gli artisti di riferimento non possono che essere i Joy Division e i New Order, ma anche gruppi quali i Public Image, Cocteau Twins, Depeche Mode e, guardando ad anni più recenti, Massive Attack, Prodigy e Pendulum.
Tuttavia i nostri ascolti sono molto vari, ma sicuramente i gruppi qui sopra aiutano a capire quale è stata la nostra formazione.


- A&B -
Tre parole per descrivere "001"
- Paola [Plastic Siorai] -
Solo tre? Esperimento, Intenso, “di pancia”




- A&B -
Com'è nata l'idea di associare un testo di Edgar Allan Poe ad una delle vostre composizioni ?
- Davide [Plastic Siorai] -
In realtà anche questa è stata una scelta abbastanza estemporanea: ci trovavamo un giorno a domandarci come inserire nel nostro live un pezzo come Darkplan, all’epoca unicamente strumentale, e risultava un po’ complicato.
Abbiamo quindi pensato di provare a fare un esperimento provando a “mettere in musica” degli estratti delle poesie di Poe, le quali, tramite la giustapposizione di alcuni versi, avrebbero dovuto rappresentare un onirico elogio alla follia.
Il risultato che ci siamo trovati davanti è stato di un pezzo onirico, claustrofobico e violento, così come le opere di Poe, lasciandoci molto soddisfatti e convinti di aver catturato quella che potrebbe essere l’essenza musicale di questo scrittore.


- A&B -
Che rapporto avete con Myspace, Facebook e più in generale con i social networks ? Pensate che possano rivelarsi un veicolo importante per la vostra musica ?
- Paola [Plastic Siorai] -
Abbiamo un nostro spazietto un po’ ovunque. Myspace è stato il primo posto dove abbiamo potuto far veicolare la nostra musica, tanta gente ci ha scoperti tramite questo spazio, sia tra “utenti classici” che tra addetti ai lavori (locali, associazioni varie). Facebook può tornare molo utile per far sapere a chi già ti conosce, ma che non senti o vedi spesso, che cosa stai facendo.
E’ meno “musicale” di myspace e forse per questo più utile per comunicare a tutti. Youtube “aspetta” che sia pronto il nostro primo clip…
Utilizziamo moltissimo la tecnologia. Il nostro sito al momento è una paginetta da cui scaricare tutto di noi, l’ep, la bio, info varie. Tramite myspace abbiamo invece “messo un annuncio” di ricerca dj che remixassero o nostri brani e li abbiamo trovati…insomma, siamo molto attivi sulla rete e la sfruttiamo il più possibile.


- A&B -
Siete tra le prime band italiane ad aver provato l'esperienza di un concerto su Second Life. Com'è nata l'idea e che cosa potete raccontarci di questo nuovo modo di vivere il live ?
- Paola [Plastic Siorai] -
E' stato divertente, molto. In realtà esiste un locale su Second Life che si chiama Malice (per maggiori info: www.torinoeffetto.com ) dove suonano tutte le settimane band emergenti, per ora principalmente torinesi, legaei ad un concorso. Noi siamo stati ospiti per il concerto di natale. E’ un’esperienza interessante perché devi metterti alla prova, avendo l’approccio del live anche se sei in saletta davanti a 3 persone. Dall’altra parte del monitor ci sono persone che sono li per ascoltarti e che interagiscono con te. Noi abbiamo suonato anche bene secondo me, potrete ascoltare un estratto da youtube tra un po’ di tempo, o cmq su www.torinoeffetto.com

- A&B -
Qual è la vostra opinione sulla musica indipendente in Italia? Ci sono degli artisti o delle band che ritenete particolarmente meritevoli di emergere ?
- Davide [Plastic Siorai] -
Negli ultimi anni credo che ci sia stato un grosso cambiamento per quanto riguarda la scena musicale italiana: fino circa al 2005 era possibile che gruppi quali i Prozac +, Subsonica, Bluvertigo, Verdena, Afterhours o Linea 77 ( gruppi quindi non necessariamente commerciali od “omologabili”) potessero ritagliarsi i loro spazi nel panorama musicale, sia attraverso etichette indie, sia approdando a Major, senza in ogni caso fare grossi compromessi per quanto riguardava la loro musica.
Tuttavia da un po’ di anni a questa parte pare che si sia consolidata una moda di Emo Punk di plastica stile Finley e gran parte delle uscite “emergenti” degli ultimi anni hanno questo suono preconfezionato e preincartato da finto ribelle un po’ sfigato che tanto piace alle 14enni e anche alle etichette, che possono vendere questa immagine senza grossi problemi, non curandosi però più dell’aspetto musicale.
Così, per la stragrande maggioranza dei musicisti indipendenti appare quasi impossibile, a meno di avere l’immagine giusta, di giungere ad un meritato approdo discografico e l’unica scelta appare l’autoproduzione, la quale però comporta sempre grande fatica sulle spalle dei gruppi.
Tuttavia vi sono moltissimi gruppi indipendenti validi e già solo nella nostra Torino vi sono gruppi interessanti quali i Malibu Stacey, Noise of Silence od Hangin Tree che reputo molto meritevoli.



- A&B -
Per quanto riguarda invece il mainstream, ci sono artisti con cui vi piacerebbe collaborare e che sentite vicini al vostro modo di concepire la musica ?
- Davide [Plastic Siorai] -
Rimanendo nel panorama nazionale possiamo sicuramente essere molto vicini ai Subsonica poiché vi sono innegabili affinità territoriali e concettuali, anche se la nostra musica viaggia su binari abbastanza diversi dai loro.
A livello internazionale invece, oltre ai gruppi che ho citato in precedenza, mi hanno sempre attirato le “Desert Session” di Josh Homme, dove grandissimi musicisti, spesso con background molto differenti, si trovavano per improvvisare e registrare senza filtri; insomma un’idea davvero molto interessante.


- A&B -
Quali anticipazioni potete darci sulle prossime tappe del vostro progetto ? Siete già al lavoro su un nuovo disco ?
- Paola [Plastic Siorai] -
Siamo in attesa che sia pronto il nostro primo videoclip per poter iniziare seriamente la promozione di Riflesso (singolo e clip). Nel frattempo stiamo continuando a lavorare al disco, 7 brani sono pressochè pronti e stiamo lavorando su altri 3 pezzi che sono ancora in fase embrionale. Poi continuano i live. Comunque per essere sempre aggiornati basta farsi un giro su myspace/plasticsiorai.

- A&B -
Vi ringrazio per la disponibilità e non posso che augurarvi il meglio per il vostro cammino musicale e non. Per concludere, c'è qualcosa in particolare che vorreste dire ai vostri estimatori attuali e (magari) futuri ?
- Paola [Plastic Siorai] -
Che a noi basta raggiungere un orecchio al giorno che si appassioni e che si interessi a noi. Perciò semplicemente chiediamo di venire ad ascoltarci, di darci consigli, di muoverci critiche, anche senza pietà. E per qualsiasi informazione su di noi scriveteci: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.



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