Poche e frammentarie le notizie sui colombiani Fúnebre. Vediamo di riepilogarle con ordine. Si formano nel 1992 e si sciolgono quattro anni dopo senza aver prodotto nulla di significativo. Tornano alla ribalta nel 2011 con una nuova line up e rilasciano qualche singolo e un live nel 2019. L'anno seguente è la volta dell'EP "The Void" composto da quattro tracce cantate tutte in lingua inglese. L'artwork è molto bello e anche il livello raggiunto in sede di registrazione merita un plauso. Sotto il profilo squisitamente musicale il quartetto sudamericano sciorina un oscuro melodic death/black metal di discreta fattura compositiva. I pezzi tutto sommato sono gradevoli all'ascolto, ma non riescono a lasciare il segno. Si parte bene grazie al riff rabbioso che sostiene l'open track e all'ottima performance vocale in growling di Fonseca, ma il brano non decolla come dovrebbe. "Inner Demons" ha un andamento quasi marziale, purtroppo, pur promettendo bene, ti lascia alla fine la sensazione di qualcosa di incompiuto. Stesso discorso per "Lost", più veloce nel suo incedere e con sugli scudi la sezione ritmica, mentre la conclusiva "Old Dimension", la migliore del lotto, pone in risalto il lato più melodico e, per quanto ascoltato, migliore della band. E' doveroso parlare di questo EP se non altro perchè uscito in un periodo non proprio felice a causa della pandemia mondiale ed è giusto che la musica passata inosservata all'epoca per ovvi motivi venga ora riscoperta. Tuttavia, mi sento di dire che siamo al cospetto di un lavoro passabile e mi chiedo come sia possibile che in tanti anni di attività questo gruppo non sia riuscito ancora a pubblicare un album di inediti. Mi sembra più un fenomeno circostritto al loro paese d'origine, anche se l'uso dell'idioma anglosassone in "The Void" fa presagire il tentativo di tentare di sfondare all'estero. Sono, comunque, passati tre anni dall'uscita dell'EP e attorno ai Fúnebre c'è l'oblio più totale: qualcosa vorrà pur dire. |
Carlos Alvarán - Bass Anno: 2020 1. To the Void of a Life
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