Non un altro album, ma un nuovo ep di soli 4 pezzi, per i redivivi e seminali statunitensi Cirith Ungol. Autori lo scorso anno di un ottimo comeback (“Forever Black”, da noi recensito QUI), i cinque californiani si giocano la carta della reinterpretazione di loro vecchi brani ma lo fanno intelligentemente, andando a ripescare un repertorio pressocché inedito, risalente addirittura ai lontanissimi anni '70. "Shelob’s Lair" e "Half Past Human" vedono qui la luce per la prima volta, ma anche per gli altri due, parlare di materiale edito è una forzatura: "Route 666", infatti, era già apparso nel loro demo tape omonimo del 1978, comunemente noto come "Orange Album", mentre "Brutish Manchild" era già stato pubblicato da Decibel/Metal Blade nell'aprile dello scorso anno, in forma di flexi-disc limitato. Musicalmente parlando, se si esclude la title track - uno dei rari casi in cui i Cirith Ungol si misurano con la ballata, peraltro molto vicina all'universo dei Metallica, pur rimanendo pregevolissima - gli altri pezzi confermano le attitudini epiche e hard rock di un gruppo che, ostinatamente, non hai mai voluto spostare di una virgola le proprie coordinate sonore, forgiando a fuoco un marchio di fabbrica ormai consolidato e riconoscibilissimo. In ogni caso, considerata la particolarità del prodotto, questo nuovo titolo è consigliato ai soli completisti della band. |
Tim Baker - lead vocals Tracklist |