Maschio caucasico irrisolto
Roma, Teatro de' Servi, dal 17 al 20 ottobre 2023

Vorrei stroncarlo di brutto, quest'uomo, giacché sono due anni che lo rincorro invano cercando di dare vita ad un'intervista del tutto simile a quella effettuata a Carlo Verdone, totalmente incentrata su aspetti squisitamente musicali.
Eppure, mi è proprio impossibile farlo in ragione di una devozione che ormai sfiora l'adorazione pura.
Incalzante, vulcanico, pungente, Antonio Ornano ha il pregio di trattare il politicamente corretto in maniera scorretta, cosa invero comune a molti altri comici, facendolo tuttavia apparire lineare, logico e addirittura irreprensibile, e ciò raramente si riscontra in altri contesti.
Questa caratteristica è anche dovuta all'uso intelligente di iperboli narrative che mai prescindono dal linguaggio colto (il tipo, del resto, ha fatto il Classico per poi laurearsi in Giurisprudenza): egli è quindi capace di passare da una gestualità e un linguaggio scabrosi (pur di rado utilizzati), ad una raffinatezza posturale ed espositiva che ha letteralmente il potere di magnetizzare, altra cosa del tutto unica: al riguardo, vale la pena citare la sua magistrale esegesi sull'onanismo adolescenziale, lungamente esposta sul filo del doppio senso etimologico senza mai, e si sottolinea mai, ricorrere al turpiloquio o ad una gestualità sfacciata.

Il genovese usa la favella in maniera abile, non lasciando tregua all'astante, che è capace di far piombare in uno stato di piena e avvolgente ricettività.
Non è un caso, d'altronde, se egli divenne famoso proprio interpretando un personaggio colto, l'apprezzatissimo Professore entomologo capace di utilizzare lo studio degli insetti come un grimaldello concettuale, necessario presupposto per la trattazione di questioni antropologiche afferenti ai rapporti interpersonali fra essere umani, soprattutto concernenti legami tra uomo e donna (il personaggio - unico neo di cui leggerete in questa recensione - è purtroppo  mancato nello spettacolo qui recensito).
Tra i soggetti e gli argomenti da lui trattati, l'immancabile Crostatina, da sempre incombente conditio sine qua non dei suoi spettacoli, la pallavolista di 25 anni, una semidea che mette a rischio le certezze di tutti gli uomini di mezza età, nonché le pazzesche citazioni musicali, genuina testimonianza della sua estesa conoscenza del music business (che di fatto dovrebbero costituire l'ossatura dell'intervista mancata alla quale alludevo poco sopra): Robert Plant e i Led Zeppelin, Pete Townshend e gli Who, Bono Vox e gli U2, Ozzy Osbourne e i Black Sabbath, per non parlare di Elton John, David Bowie, Iggy Pop, i Queen e il loro acclamato film "
Bohemian Rhapsody", tutti chiamati in causa in maniera splendidamente coerente, sempre con raffinata arguzia e rinnovata intelligenza.
In chiusura, c'è anche spazio per alcune profonde riflessioni, evocate da azioni piuttosto memorabili del Duca Bianco, capaci di dare addirittura vita ad un nuovo corso storico, peraltro tuttora in itinere, durante il quale crollarono alcune certezze politiche a favore dell'affermazione di valori quali l'amore universale e la libertà dei popoli
.



Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 17 ottobre 2023.




MASCHIO CAUCASICO IRRISOLTO

di e con Antonio Ornano

Il protagonista di questo irrefrenabile flusso di coscienza è un uomo che affronta la vita con una morale approssimativa, scarsa autostima ed una notevole dose di cinismo. Ad una certa età capita di tirare le somme, fare bilanci e magari scoprire di aver trascorso gran parte della propria vita proiettati in avanti e frantumati in tanti pezzi, ciascuno dei quali funzionale a salvarsi le piume. Forse è solo per guadagnarsi il desiderio di essere visto e possibilmente amato, da chi gli sta attorno e da quel pubblico che insegue disperatamente per farlo ridere, perché come dice lui stesso, rubando la battuta di un vecchio film, in quel momento si sente speciale. Forse è giunto il momento di chiedere l’aiuto di uno psicologo da cui si è sempre rifiutato di andare, non tanto per scetticismo quanto perché da genovese l’idea di sganciare 80 euro all’ora ad un tipo che ascolta in silenzio le proprie seghe mentali gli prende un po’ male, d’altronde se Woody Allen fosse stato ligure ci saremmo persi più della metà dei suoi capolavori. E allora capita di sentirsi dire da uno bravo: ““Lei è un maschio caucasico irrisolto, uno di noi insomma, che finalmente attraversa una fase trasformativa, si sfoghi”. E così capita di scrivere e risalire sul palco.

fonte: comunicato stampa




Teatro De' Servi
via del Mortaro 22
(angolo via del Tritone)
00187 Roma
tel. 06 67.95.130

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Orario spettacoli: ore 21
Prezzo biglietti: 20€


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