Il prossimo album di David Crosby, la cui uscita è prevista per il 25 novembre, sarà un live, accreditato anche alla sua backing band, la Lighthouse Band, che lo affianca ormai da quasi un lustro. Il trio (il cui organico attinge in toto dal gruppo Snarky Puppy), aveva già collaborato con il singer americano, segnatamente in "Lighthouse" e "Here If You Listen", album rispettivamente del 2016 e del 2018, nonché nell'estemporaneo ep "Record Store Day 10th Anniversary Record", pubblicato a cavallo dei due titoli precedenti. Contrariamente a quanto strombazzato nei comunicati stampa, questo non è il primo live di David Crosby. A parte il citato ep (registrato a Philadelphia, all'evento NPR Music 2016) - e tralasciando quelli a nome Crosby Pevar Raymond (che pure entrano di diritto nella discografia solista), a nome dell'artista erano già usciti "It's All Coming Back To Me Now..." nel 1994 e l'ufficioso "King Biscuit Flower Hour Presents David Crosby In Concert", edito nel 1996 benché riportante una performance del 1989. Tuttavia, quello attuale si segnala per una direzione fortemente intimista, merito della presenza di due voci femminili piuttosto eteree che impreziosiscono non poco il costrutto armonico tipico del background di Crosby. In particolare, emerge certamente il talento di Michelle Willis, "probabilmente una delle migliori cantanti che abbia mai sentito in vita mia. Stesso "campionato" di Joni [Mitchell] e Aretha [Franklin] e Bonnie [Raitt]", ebbe a dichiarare lo stesso cantante poco tempo fa. L'opera riporta la registrazione del concerto tenuto l'8 dicembre 2018, ultima data del tour a supporto del disco "Here If You Listen", e si evidenzia per la presenza di una tracklist particolarissima che attinge maggiormente da quest'ultimo e dal già citato "Lighthouse". Non è affatto una brutta notizia, considerato l'altissimo livello qualitativo profuso in quelle due fatiche discografiche, entrambe ritenute unanimemente molto vicine, in termini di arrangiamenti e intrecci vocali, all'opera "If I Could Only Remember My Name". Non stupisce, quindi, che siano ben nove, in totale, i pezzi nuovi proposti in questo doppio album, tutti, come detto, di pregevolissima fattura. Curiosamente, la storia che si cela dietro ad uno di questi, "1974", viene svelata soltanto adesso, e non quando fu pubblicato per la prima in studio, quattro anni fa. "Ho trovato la demo e l'ho ascoltata", ha asserito Michael League, un altro dei giovani musicisti che affiancano l'ex Byrds in questa nuova avventura. "Mi sono innamorato di questo pezzo e ho pensato che David avrebbe dovuto finirlo. Lui ha commentato laconicamente: "Amico, è stato sul mio computer per 40 anni, quindi sai, qualunque cosa tu voglia fare, io sono d'accordo". Quindi l'ho inviato a Becca Stevens [l'altra donna coinvolta nel progetto. NdR] e lei mi chiesto un po' di tempo per qualche tentativo", e così il brano è giunto un paio di giorni dopo con testo e quattro armonie vocali”. A completare la scaletta, ovviamente, anche diversi brani pescati dal repertorio storico: due attinti dal preziosissimo "If I Could Only Remember My Name" ("Laughing" e "What Are Their Names") e gli altri provenienti dalle collaborazioni con i colleghi Nash, Young e Stills ("Carry Me", "Woodstock", "Ohio", "Guinnevere" e "Déjà Vu"). A questi, infine, si aggiunge la cover di "Regina", estratta dalla discografia solista della citata Stevens. Forse, il segreto della magia che si percepisce nitida e tangibile ascoltando questo album, è racchiuso proprio nelle parole pronunciate da quest'ultima commentando il progetto: "I Lighthouse sono come una famiglia. David e io scherziamo sul fatto che non "capisco la grandezza della sua genialità". Non sono cresciuta con la sua musica. Sapevo chi era, ma questo era tutto. L'ho conosciuto semplicemente attraverso la mia esperienza con lui in questi ultimi anni: generoso, infinitamente ispirato, ambizioso e completamente pazzo (in tutti i miei modi preferiti)". Unico neo della operazione, il titolo verrà commercializzato negli ormai vetusti formati dvd e cd e non anche nella rediviva formula vinilica, ormai definitivamente reintrodotta nel corrente mercato discografico. |
David Crosby Anno: 2022 |