Non sempre un recensore musicale per quanto bravo, esperto e sensibile, può comprendere appieno il CD che sta ascoltando per poi essere analizzato.
Non è questione di incapacità o non propensione verso un genere piuttosto che un altro, ma semplice e naturale difficoltà nel ricevere e percepire a pieno le emozioni e le sfumature che un disco ti può dare. Questo è quello che mi è accaduto dinnanzi all'esordio dei Violassenzio dal titolo Abdrà tutto bene..., band ferrarese attiva dal 1997 e che prima di aver firmato un contratto con la Alka Record aveva rilasciato nel 2004 un solo Ep autoprodotto per poi immergersi in un preoccupante silenzio per parecchio tempo. Si rimane alquanto spiazzati dopo aver ascoltato per la prima volta le 14 canzoni che compongono questo lavoro: non si capisce bene come etichettarli, ne dove i loro testi vogliono arrivare (sospesi sempre tra ermetismo e pessimismo), ed anche la musicalità non è sempre accessibile e orecchiabile. Il quartetto emiliano, in giro da 13 anni, se aveva come intento quello di disorientare l'ascoltatore, ci è riuscito in pieno. Quando accoglierete per la seconda volta questo album sul vostro stereo, le cose andranno meglio, ma di poco. Quello che vi posso assicurare è che ogni qualvolta che lo riascolterete, ogni singola nota di chitarra, colpo di batteria o basso vi entrerà dentro, scavando a fondo. "La luna è un inganno" è proprio cosi, lenta nel suo progredire e dolce, molto onirica e carica di una sana psichedelia anni '70, un pezzo che si insinua nella pelle. Ma subito dopo, scorie di Post Punk in "Fuori è immenso", pregna di rabbia nel ritornello elettrizzerà il vostro udito. I Violassenzio hanno preso il Rock e l'hanno destrutturato, lo hanno disintegrato in mille pezzi e ricomposto come un puzzle lasciando libero sfogo ad una stumentalità rigida e evocativa, energica e spesso nervosa o peggio ancora malata, dove raramente si vede la luce e qualche sprazzo di positività (""Quanto mi va"). I pezzi sono tutti molto belli presi anche singolarmente, suonati con gusto e ricercatezza, trovando melodie complesse ma sempre riuscite ed emozionanti, come nal caso di "Fischia il mondo", aperta da poche note di pianoforte che prendono velocità per una parte vocale corale bellissima che poi sfocia in una spirale Prog piena di phatos. "La risposta di Rivana" dona 2 minuti più frivoli e scanzonati all'ascoltatore con echi beat ma è solo un attimo, con "Primofebbraioduemilatre" si ritorna alla cupezza e acidità delle precedenti tracce, ma è solo con "Un segreto da svelare", forse non casualmente posta in chiusura che è racchiusa l'anima dei Violassenzio: intro di chitarra minaccioso, una ritmica che aumenta di tono solo nel ritornello e una sensazione di malessere che dura per tutti gli 8 minuti scarsi del pezzo. Dopo svariati ascolti, per me Andrà tutto bene.. è un disco ancora da scoprire e comprendere a pieno, il fascino che ha esercitato su di me è stato tanto, e la voglia di riascoltare determinati pezzi è forte in qualsiasi istante della mia giornata. Quello che posso dire con certezza, chiosando questa recensione è che il lavoro svolta dai Violassenzio se deciderete di farvi ammaliare da questo album è di altissima qualità, che ha uno spirito Indie fortissimo e inossidabile, ma le canzoni che ne fanno parte meriterebbero un successo clamoroso. Qualche volta è un bene non capire tutto subito, comprendere anche cose che forse sono nate per non essere comprese, solo cosi aumenta il fascino che questa cosa può esercitare su di te. L'Italia ha i suoi nuovi eroi dell'underground, non perdeteveli. 86/100
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Enrico Cipollini: Chitarre, pianoforte e synth Anno: 2010 |