I Camembert sono una spettacolare band francese che propone un jazz rock di alta qualità miscelandolo con sonorità Canterbury e musicalità insolite usando anche strumenti lontani da questo tipo di musica (ad esempio l’arpa e l’oboe).
Ne viene fuori un classico sound di zappiana memoria (o meglio ancora di chiara sperimentazione Crimsoniana) mescolato audacemente con improvvisi spunti danzanti ed atmosfere oniriche e comunque divertenti che ci riportano a “Camembert Electrique” dei Gong, storico album degli anni ’70 che mise a fuoco la loro vena progressive psichedelica. Se dovessi invece paragonare la band a musicalità più recenti dovrei assolutamente citare i Magma. Negative Toe è un piccolo capolavoro del progressive moderno, e con il termine progressive intendo sia indicare il suo essere in linea con le sonorità storiche del genere sia la sua ricerca di alternativa, sperimentazione, di superamento dello “status quo”. L’album esordisce con “Orteil n'gatif - Once Upon A Time In The Galax-cheese” che riprende i temi fantascientifici degli album precedenti, offrendo una atmosfera festosa piena di stacchi e di ripartenze, di percussioni di fiati e chitarre, di suoni dalla coesione perfetta. Un crescendo continuo e sincopato che poi vira introducendo una sensazione quasi di minaccia, di mistero, di oscurità incombente, caratterizzata da ossessivi ed alienanti loop interrotti improvvisamente da squarci jazz, inserti cubano-argentini a loro volta sostituiti da dolci melodie di arpa, xilofono e fiati che danno corpo ad un gusto da musica orchestrale (“Fecondee par un extra-terrestre”). L’album poi evolve in un caleidoscopio pirotecnico di suoni e strumenti, continue variazioni dei temi musicali, un funky-jazz di fondo a raccordare il tutto con una ritmica fantastica, percussioni, ottoni e basso che fungono da collante, da cuscinetto tra i vari passaggi musicali (“Gros Bouquin”). E non mancano i momenti di melodia più pacata, anche cantati (talvolta in coro) in inglese, ed i momenti invece dove la melodia diventa rarefazione, rallentamento, cacofonia che rasenta confusione utilizzata per sottolineare le variazioni di scena, i passaggi da una cellula musicale all’altra (“The lament of pr. Frankenschonorgl”, “El Pulpo”). La musica dei Camembert quindi è costruita (e scorre) come un film: diverse scene si susseguono a raccontare la storia, i sentimenti che lo spettatore (l’ascoltatore) prova si alternano: gioia e tristezza, paura e rassicurazione, bene e male. Tutti i brani sono di notevole livello e si sostengono a vicenda per il comune racconto (la trama del film) che racconta della pericolosa creatura aliena (lo Schnorgl) che ha invaso la terra. La creatura non sopporta la musica ed il formaggio e viene combattuta da pochi ribelli, riuniti nella associazione internazionale spaziale Cheese, con i loro strumenti musicali … Nelle loro feste a base di formaggio i ribelli chiamano a raccolta tutti per riuscire a salvare il mondo. Fantastica anche la veste grafica che merita una menzione particolar sia nella versione CD che in quella di doppio vinile, un racconto nel racconto, un uso della figurazione dei comics della band dessinée per rendere visivo quello che anche la musica ci esprime. Questo disco è una fantasia creativa ai massimi livelli ed una goduria da ascoltare e riascoltare. Spettacolare. |
Adrien Arnaud: tromba, percussioni Anno: 2017 |