E’ intriso di raro fascino il quinto lavoro di Fabio Cinti “Forze Elastiche” e vi confesso che ho atteso un po' per scrivere di questo cd per una insolita ragione: ad ogni ascolto ero sempre più catapultato verso la scoperta di nuovi significati, non solo musicali, ma soprattutto per catturare il senso profondo che Fabio ti propina con la sua intellettualità ed intelligenza. Non che si dia delle arie da barbuto filosofo e se la tiri, come canta in “Come Bennett”, ma riallacciandosi ad una visione Chagalliana, ci propone una profondissima riflessione sui tiranti della vita: quelle forze elastiche che, nell’àmbito della nostra 'Sfera del Reale' flettono e ripiegano su se stesse a mò di baluardi difensivi per l’umana caducità e per tutti i corsi e ricorsi del nostro agire che influenzano gli eventi.
Approfondite maggiormente perché questo è un disco monumentale: la più bella ora di ascolto che vi possa capitare in questi tempi aridi, che fa ritrovare - non il semplice piacere - ma l’intenso godimento per la musica di qualità. La produzione è del grande Paolo Benvegnù ed è incorniciata dalla presenza di guest-stars come Nada in “Cadevano i santi”, The Niro e Massimo Martellotta dei Calibro 35, già da qualche anno collaboratore di Cinti. La lista dei pezzi è ricca e cosi suddivisa: 14 inediti, 1 cover e 5 intermezzi a random, dove si odono rumori di prove d’orchestra, cantati teutonici, cori ecclesiastici, voci robotiche e si fondono con le tracce per dar risalto a quel fascino che vi dicevo. D’altra parte, Fabio ha grandi abilità compositive e fitto background artistico ed esperienza da profferire. Di questo se ne è accorto anche Morgan che ha stretto con lui una preziosa sinergia collaborativa e d’amicizia e Fabio ha impresso a questo album anche inevitabili influenze dei Bluvertigo, impreziosendolo non poco. Inoltre, l’intelaiatura di "Forze Elastiche” ha il gran pregio di sorprenderti in ogni angolo e lasciarti basito. Dall’umile funky iniziale di “Io Milano di te” alla sontuosa apertura coldplayana di “Mondo in vetrina” passando per l’impressionante richiamo a Battiato ne “L’Isola”.
E quando credi che il tutto prosegua, come logica, con il nostro idioma, ecco che Cinti ti spiazza con l’inglese di “Wait for the winner”, che sembra uscita dal cassetto degli inediti dell’Alan Parson Project che flirtano con i Pink Floyd: bellissima! Gli arrangiamenti dell’album sono un autentico capolavoro di equilibrio, inoltre il disco è mixato con eccellente maestrìa e dovizia. “Quadriglia” è un apice di violini pizzicati che fa venire la pelle d’oca e c’è spazio anche per uno sberleffo in: “Che cosa hai fatto per meritarti questo”, in cui ironizza su Jovanotti, reo di essere paladino di bontà multirazziale dall’immenso sorriso, col berretto da eterno bambino. Il singolo “Perturbazione” è una scelta azzeccata per il suo refrain efficace e il gusto garbatamente retrò. Il sigillo dell’album è affidato alla meravigliosa cover di Peter Gabriel “Biko” che, condita con solo piano e violoncello, la rendono ipnotica e memorabile. In definitiva, “Forze Elastiche” è una ragnatela, dove Fabio è Peter Parker (dalla cima dell’Empire State Building) e noi la mosca catturata: sarà difficile uscirne fuori.
Anno: 2016 Etichetta: Marvis Label Genere: Cantautorale, alternative pop-rock
Tracklist: 01 - Io Milano di te 02 - Mondo in vetrina 03 - La gente che mente 04 - Intermezzo : Fenice gravitazionale 05 - Perturbamento 06 - Quadriglia 07 - Intermezzo : Popoli 08 - Che cosa fatto per meritarti questo 09 - Intermezzo : Firmamentu 10 - L’isola 11 – Come Bennett 12 – Non è facile a dirsi 13 – Wait for the winter 14 – Son tornate a fiorire le cose 15 - Intermezzo : A.M. 16 – Cadevano i santi 17 – Il lamento di Peter Parker ( dalla cima dell’Empire state building) 18 - Intermezzo : Uscita 19 – Paure come cose 20 – Biko
FORMAZIONE Fabio Cinti: Voce, chitarra, sintetizzatori e sequenze, tastiere Alessandro Bertoldo: Basso Matteo Modini: Batteria Daniele Asnicar: Chitarre elettriche
Ospiti Nada Malanima: voce in “Cadevano i Santi” The Niro: voce in “Non è facile a dirsi” Alessandro Grazian: cori in “Biko” Massimo Martellotta: sintetizzatori in “Wait for the winter” Carlo Carcano: arrangiamento e realizzazione archi in “La gente che mente”, “Perturbamento”, “Paure come cose” Giovanna Famulari: violoncello in “Io MIlano di te”, “L’Isola”, “Son tornate a fiorire le cose”, “Biko” Matteo Panetta: violino in “L’Isola” Giovanni Mancini: chitarre elettriche in “Mondo in vetrina” Irene Ghiotto: voce in “Wait for the winter”
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