Al di là dei gusti musicali di ognuno, come si fa a non voler bene a Cato? Un artista che, armato di chitarra, macina migliaia di chilometri da Occidente a Oriente per raccogliere fondi a favore di associazioni umanitarie e sanitarie. Un personaggio che, da svariati anni, è sul fronte dell’impegno sulla questione immigrazione collaborando, senza risparmiarsi, con la Ruah, cooperativa d’accoglienza attiva da 25 anni in un paese del bergamasco. Ed è proprio con il raggiungimento di questo traguardo, che Roberto Picinali, alias Cato, coglie l’occasione per dare alle stampe “+Love - Stress”, una raccolta che sprizza solarità in ogni nota, a cominciare dall’iniziale “African Boys”, dal sapore tipicamente roots-reggae. Il relativo video dà una chiara visione di come si possa trasmettere un forte messaggio di speranza e di accoglienza verso coloro che sono stati costretti a darsela a gambe da contesti caotici e di guerra. Purtroppo è un tema di perenne attualità ma Roberto evita con estrema cautela di alimentare pietismo e retorica. Piuttosto, catalizza l’attenzione invitandoci a non farci abbattere dalle difficoltà del quotidiano perché, in ogni caso, vale la pena onorare sempre e comunque la vita. Per questo album Cato è riuscito a coinvolgere una ventina di grandi musicisti e la qualità si sente disseminata nei 10 brani. In verità sarebbero 11 ma il conclusivo “Steppa infinita” è più che altro una bizzarria, con risate e frasi recitate in italiano maccheronico e riprende il tema musicale di “Bambole”, con fisarmonica e piffero in stile peruviano. Ma Cato ha forza e grinta per ignorare le maldicenze e continuerà a non fare distinzioni tra bianchi e neri, in quanto il suo cuore pulsa e vede a colori.
LABEL : Autoproduzione / Macramè ufficio stampa
TRACKLIST
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