Home Recensioni Album Salvo Mizzle - Belzebù Pensaci Tu

Salvo Mizzle
Belzebù Pensaci Tu

Scrive perchè farlo fa stare bene, perchè fa sentire più sicuri, soprattutto se c'è un "diavolo" internoche ti sprona, ti istiga, ti offre spunti ed ispirazioni per buttare giù l'urgenza e l'imprevedibilità di diredelle cose. E' racchiusa in questo concetto la filosofia di Salvatore De Padova, in arte Salvo Mizzle, che giunge alla sua seconda prova, dopo "Via Zara" del 2013 che già aveva suscitato un certo interesse. Forse per l'importanza dei testi, forse per la ricerca di un discorso tutto suo, in barba all'orecchiabilità del pop, qui oggettivamente assente.
Piuttosto, troviamo tracce di rock e psichedelia in "E' gelo/sia" e "Untitled" o il bel pianoforte tipico dei seventies in "Perpendicolare", che quasi omaggia il Venditti di "Compagno di scuola".  
Ma c'è anche l'emozione della sua voce, che ci riporta a quella del mai dimenticato Rino Gaetano nel trittico "Detestare", "Un gran giorno" e "Sotto casa tua", quest'ultima caratterizzata da una chitarra quasi hawaiana e dalla constatazione ossessiva del detto "Ci si piglia perché ci si rassomiglia..." .
Questo nuovo lavoro è stato anticipato da "Cane morto", scelta piuttosto inopportuna per un singolo di lancio, in quanto tema piuttosto prevedibile, stra-usato e poco accattivante.  
Piuttosto sarebbe andato meglio "Che stile", brano dalla ritmica pulita, elegante e di facile presa.  
Ciò non toglie che Belzebù pensaci tu sia una buona conferma del menestrello foggiano che ci regala anche una interessante riflessione in "Non è brutto ciò che è brutto, ma è brutto ciò che piace", sul delicato tema del condizionamento dei bambini con gli estremi bello/brutto, buono/cattivo. Qui Salvo non è presente, ma si sentono da lontano solo bimbi che giocano e ripetono gli estremi descritti: da brivido. Chiude la carrellata "Solo alla morte c'è rimedio", quasi un mantra che, a metà del pezzo, sembra finire, ma poi riserva la sorpresa della traccia fantasma.  
Alla fine, si può delineare che questo lavoro è anche un elogio alla lingua italiana e alle sue meravigliose variabili, agli innumerevoli doppisensi e alle sue inesauribili risorse.
Insomma, il quasi quarantenne Mizzle, da San Giovanni Rotondo, se ne appropria e si presenta come un enigmista, un Bartezzaghi delle liriche. Padre Pio approverebbe, ne siamo certi....

Tracklist:
01. Cielinfrarossi
02. Cane Morto
03. Detestare
04. Che Stile
05. Un Gran Giorno
06. E' Gelo/Sia
07. Sotto Casa Tua
08. Mi Tratti Come Se Fossi
09. Perpendicolare
10. Non E' Brutto Ciò Che E' Brutto Ma E' Brutto Ciò Che Piace
11. Untitled
12. Solo Alla Morte C'è Rimedio
13. Grazie Belzebu' (Ghost Track)

Nicola Manzan: violini
Andrea Antonacci: piano e sax
Donato Turano: synth e rhodes
Enzo Esposto: piano
Domenico Pompilio: flauto

 


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