Esce il 22 gennaio 2016, per la Phonarchia Dischi, il primo disco dei giovanissimi “I Fiori Di Hiroshima” intitolato “Nabuk”. Un esordio intrigante che, a fari spenti, fa il suo ingresso nelle scena underground italiana proponendo un rock dalle atmosfere cupe caratterizzate da sonorità assolutamente dinamiche ed incisive. Dalla sorgente delle ossessioni la band attinge le parole che compongono “Nociva”: prima traccia dal finale coinvolgente contaminato da nubi di blues a cui segue il desiderio ardente di solitudine, la determinazione di non appartenere alla massa cantata in “Kovo”. Il disco sfocia poi in un sound rabbioso ed accattivante con “Datemi un Martello”, canzone che rasenta la pazzia esprimendo il desiderio di far fuori tutti gli amanti delle noiose canzoni lente e “S.C.A.N.” in cui si avvicendano cambi di ritmo e fantasmi del passato. “Nabuk” è il pezzo strumentale a cui è affidata la chiusura di un disco che lascia una buona impressione nonostante la breve durata. Germogliare in un territorio colpito da una catastrofe è impresa ardua e quasi impossibile, il gruppo toscano ci è riuscito ma “I Fiori di Hiroshima” devono ancora sbocciare, godiamoci questa crescita aspettando primavera. Tracklist: 01. Nociva 02. Kovo 03. Datemi Un Martello 04. S.C.A.N. 05. Nabuk Formazione: Elia Vitarelli: voce, chitarra elettrica, chitarra acustica Daniele Lapi: chitarra elettrica, cori Alberto Volpi Ramos: basso, cori Jacopo Priami: batteria, percussioni, cori Guest: Nicola Baronti: organo, synth, vocoder, beat Leonardo Bernini: violini su S.C.A.N.
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