Reduci da 2 anni intensi, dove i perugini Auslander hanno vinto il contest dell'Italia Wave 2009 con la conseguente possibilità di esibirsi da spalla ai Kraftwerk e dopo vari show europei culminati con quello del Sziget Festival 2009 e dell'Heineken Jammin' Festival 2010 nello stesso giorno di Cypress Hill e Black Eyed Peas, lo scorso ottobre è finalmente uscito il loro omonimo esordio con l'etichetta indipendente Music Box.
Musicalmente siamo di fronte ad un mix ben riuscito di elettronica e rock, dove a ritmi danzerecci si contrappongono massici riff di chitarra e ritmiche serrate, il tutto arricchito dalla scelta di avere in line-up due cantanti: il più spigoloso Cristian e la più vellutata Teresa, alla quale vengono affidati tutti i ritornelli. Se obbiettivamente non siamo di fronte a niente di originale, quello che risalta e la compattezza delle canzoni, che hanno il grande pregio di non lasciarsi a lunghe e spesso inutili code strumentali ma che anzi vertono tutto il loro potenziale su refrain ben confezionati (come nel caso di "Collision Course") ed un minutaggio medio dei brani basso. Ad estremizzare pr certi versi il concetto di ballabilità della loro musica, gli Auslander hanno scelto sapientemente come primo singolo "Dancing At The Disco", dove il groove funkettoso della chitarra rimanda alle spassose composizioni degli Electric Six, mentre la versione eurodance di "Roadhouse Blues" dei Doors sembra essere sottotono rispetto al resto della trackilist. Dal tono più introspettivo e sperimentale è sicuramente "Under My Will" dove si sfocia in un episodio dall'appeal quasi electro/dark; la chitarra elettrica è invece assoluta padrona di "What About Us", dove le atmosfere continuano ad essere meno "divertenti" rispetto alla prima parte del disco e le scariche di synth si insinuano bene nella tessitura del pezzo. Sul finale arrivano cosi "Zephir", pseudo ballata dove le 2 voci finalmente trovano il loro culmine interpretativo grazie ad un ritornello di grande effetto e "Song For You", dove invece ritornano prepotenti scariche di adrenalina puramente rock, dove i muscoli sono ben esibiti. Il fatto di cantare in inglese è solo un punto in più alla già grande internazionalità della proposta di questo Auslander, un album ben costruito ma che non puzza mai di plastica o ragionato a tavolino, anzi, questi 6 giovani ragazzi umbri possono essere buoni portabandiera all'estero del made in italy, che pare aver già messo abbondantemente gli occhi su di loro. Con solo un pò più di personalità e originalità a livello di songwriting, questo gruppo può fare davvero grandi cose. 78/100
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Cristian Breccolotti: Voce e samples Anno: 2010 Sul web: |