Cosa abbia spinto questi deathsters tedeschi a tornare 11 anni dopo un deludentissimo disco di cover degli anni ’80 con un secondo episodio è tanto un mistero tanto quanto quello di Fatima.
Sta di fatto che almeno un buon motivo per acquistarlo potrebbe pure esserci: la presenza in copertina della bellissima ballerina Dita Von Teese, ex fiamma tutta kitsch di Marylin Manson. Werk 80 II a differenza del suo predecessore, porta la band teutonica ad affrontare i pezzi avvicinandosi di più alla propria proposta (fortunatamente), alternando clean vocals a scream, arrivando spesso a soluzioni sinfoniche negli arrangiamenti ed indurendo il tutto nei classici standard death, lasciando solo a “Dont You Forget About Me” il compito di restare praticamente intatta alla versione dei Simple Minds. Per il resto c’è un’alternanza di buoni rifacimenti come nel caso di “Relax” e “Smolltown Boy”, alla quale gli Atrocity tolgono l’anima synth pop per vestirla di un metal canonico e senza grosse pretese tecniche ma che funziona, fino a “Forever Young” che gode di un splendido crescendo corale, passando per alcune cover che poco entrano in sintonia col resto come “The Sun Alway Shine On Me” degli A-ha. Alla fine questa operazione porta con se anche del buono, come quando ci si inoltra in classici minori e meno titolati come “Hey Little Girl” dei Visage, fungendo cosi da eventuale contenitore di idee per poi andare a ripescare anche band meno titolate; ma resta nel complesso la sensazione che la band, che non incide un’album di inediti da 4 anni abbia voluto semplicemente colmare un vuoto creativo immettendo sul mercato questa raccolta alla quale spesso manca la profondità ma dove è assente soprattutto l’effetto sorpresa, necessario quando si decide di incidere 11 cover nello stesso supporto. Un ascolto quindi spassoso e che può far avvicinare i fan ad alcuni artisti che dal decennio dalla quale hanno ricevuto tanto hanno anche avuto il ben servito, ma non aspettatevi niente che possa farvi mettere voglia di riascoltare a lungo questo disco. 60/100
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Alexander Krull: Voce Anno: 2008 Sul web: |