Da sempre criticati nel mondo dell’editoria perché ritenuti una classica speculazione post-mortem, in realtà gli istant book hanno il pregio di donare a caldo e senza compromessi, profili di artisti senza meditazioni di sorta.

Dopo il successo ottenuto col volume dedicato qualche mese fa ad Amy Winehouse, la Chinaski Edizioni quindi ci riprova con Whitney Houston, diva del soul deceduta a Beverly Hills il 12 febbraio di quest’anno a poche ore dalla sua presenza ai Grammy Awards, qui trattata senza filtri durante tutti i suoi 48 anni di vita, spesi tra successi clamorosi, matrimoni difficili, baratri e tentativi di ricostruzione.

E’ non a caso, cosi come per la Winehouse, anche in questo caso la penna di Episch Porzioni (con l’aiuto di Prince Greedy) risulta graffiante e talvolta volutamente ironica, senza scadere nel patetico clichè che porta sempre a rivalutare anche gli accadimenti peggiori con compassione e giustificazione; il libro è uno “spietato” (e le virgolette sono simboliche) fiume di parole che ci narrano le vicende di una delle voci pop/soul più belle degli anni ’80, capace di essere fenomeno di massa sin da subito dopo un’infanzia da enfant prodige come corista nelle chiese, fino alla consacrazione hollywoddiana dei primi anni ’90, che hanno combaciato anche con l’inizio del declino artistico della Houston, durato almeno fino al 2009 quando con la pubblicazione di I Look to You la carriera della Regina sembrava aver ripreso la retta via. La suddivisione in capitoli (pochi, ma sempre densi di dettagli, anche sulla vita privata con Bobby Brown) aiuta a suddividere bene gli avvenimenti (più gossip che musica nella seconda parte, ma era inevitabile) e delineano in maniera cristallina un percorso pieno di ostacoli, dove droga e alcol hanno giocato un ruolo portante a livello di decadenza personale.

Whitney Houston: la voce spezzata è quindi una biografia lucida e ben messa a fuoco, scritta in maniera scorrevole e che nella sua brevità riesce a farci comprendere anche i meccanismi controversi del music business, che hanno travolto come una valanga un talento puro ed un’anima fragile, incostante nei comportamenti e mal gestita sul piano discografico. Un dramma atteso e che si è consumato nei peggiori dei modi.