Ogni qual volta ci si appresta ad ascoltare un nuovo disco degli Arcturus già si parte sapendo che tutto quello che si era ascoltato precedentemente risulterà in qualche modo diverso e che quello che andremo ad ascoltare in qualche modo ci sorprenderà.
Ed anche questa volta i norvegesi non si smentiscono, digerito lo spin-off di Garm, ormai dedicatosi interamente agli Ulver i nostri hanno trovato un degnissimo e validissimo sostituto in Vortex, al secolo Simen Hestnaes, bassista e clean vocal nei Dimmu Borgir e già ospite a bordo degli Arcturus in "La Masquerade Infernale", ed hanno confezionato un album tagliato appositamente per le linee vocali di Vortex e la differenza rispetto ai precedenti lavori salta subito evidente, non peggio o meglio, semplicemente come da copione: diverso. Un album che fin dalle prime note ci fa abbandonare ogni collegamento con la realtà, trasportandoci direttamente nella gelida notte artica, così simile al vuoto dello spazio. Il marchio di fabbrica Arcturus è vivo ed indelebile anche in questo Sideshow Symphonies il solito inconfondibile crogiuolo di suoni in cui trovano ampio spazio la melodia, la rabbia, il sogno ed i soliti lampi di "onirica pazzia musicale" tipica del combo nordico. Da segnalare anche il cameo di Silje Wergeland, la cantante degli Octavia Sperati ad impreziosire con delle vere e propri perle alcuni passaggi di Sideshow Symphonies, come il bellissimo assolo vocale nella stupenda "Shipwrecked Frontier Pioneer". 85/100
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Simen "Vortex" Hestnaes: Voce Anno: 2005 Sul web: |