Già dalle prime battute di "Anger" e successivamente in "Dark Soul", si percepisce la forte vena sludge impressa al disco, anche se a dirla tutta, non mancano venature neo prog, ovviamente più orientate a suoni duri e cupi. La sezione ritmica è corposa e le strutture sonore risultano di buon pregio, come si può intuire bene in "Just to Kill You". Inoltre, non c’è quella forsennata ricerca di creare strutture eccessivamente contorsionistiche (trappola in cui cadono molti gruppi con paradigmi thrash) le quali sistematicamente finiscono per impantanare il risultato d’insieme dei brani dal punto di vista strettamente strumentale. Non mancano comunque, richiami alla tradizione più hard rock e stoner come in "Killer Instinct" e "Painless Pain", in cui viene risaltato maggiormente l’aspetto più potente ed aggressivo del gruppo. Sono i momenti in cui c’è notevole forza e tensione musicale, riuscendo a fondere insieme caratteri musicali diversi. In definitiva Signs Preyer è un buon battesimo del fuoco per la band umbra, nella speranza di una continua evoluzione del proprio bagaglio sonoro. 70/100
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Corrado Giuliano: Voce, chitarra Anno: 2012 |