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Sutuana
Araba Fenice

Nel nuovo CD dei Sutuana dal titolo Araba Fenice ascoltiamo una musica che è ancora in uno stato liquido tra reviviscenze dei Timoria, Litfiba e Negrita, il tutto all’insegna del rock italiano con forti vaporescenze emiliane. I testi stracciano aree semantiche che oscillano tra indorati sigilli della rinascita e allegorie di morte. Tra gli odori di incenso misto a cannella- immaginiamo- di una sala prova distrutta,i Satuana hanno perso una forma di vita e ne hanno riconquistata un'altra in bilico tra le distinte della solarità e ciechi richiami di thanatos. Nel mondo del mito e dell’araba fenice ci si può ancora salvare, basta posare in alto lo sguardo e lasciarsi avvolgere dai colori di Iperione. In “Ardentemente” c’è una rabbia che vuole essere vendicata, anche a rischio di perdersi nella disidentità dell’incanto ("Senza identità”). Si può anche crescere sugli estri storditi di una vita, nella logica del quel che è stato non tornerà (“Crescere”). Anche sospesi tra gli infissi di una finestra, si può crescere, purché attaccati all’ideale della sincerità (“Sogni”) che abbandona i pensieri più neri,in orizzonti di attesa che ri-decidono un’ esistenza. Si può essere liberi anche scrivendo versi rock and roll (“System Failure"), negli invasati deliri del sogno. In “Fuoco” uno dei frammenti d’apertura:
"Gocce d'acqua come coltelli cadono inutili su di me..."", è già una catabasi infernale. Le recenti vicissitudini dei Sutuana vengono ripassate tra freddi silenzi, ma c’è ancora la forza di ridere e l’autoironia del ritorno nei luoghi del lutto, nella convinzione che ciò che resterà è solo un ombra di quel incendio .

Con un carillon inquietante inizia il brano “Follia”, ti accorgi di un qualcosa che cova dentro, forse una forte aspettativa di palingenesi tra infantili girotondi e ritmi sabbatici delle chitarre. Qualche insana voce si insinua tra immonde sensazioni. E così il CD si conclude con un abbecedario di riti giovanili della rinascita. Le chitarre si impennano su assoli prima che ci si illuda di essere in un non so dove a chiedere pietà.

75/100


Lorenzo Zagni: Chitarre e cori
Marco Nicoli: Bassi e B-Synth
Diego Boschini: Voce e Cori
Gianluca Montanari: Batteria

Anno: 2011
Label: SG Records
Genere: Hard Rock

Tracklist:
01. Ardentemente...
02. Senza Identità
03. Crescere
04. Distante
05. Libera
06. Sogni
07. System Failure
08. Sleaze
09. Fuoco
10. Follia
11. Tradito
12. Marcio Funebre

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