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Strana Officina
Rising To The Call

La loro performance all'Italian Gods of Metal 2010 parla chiaro: la Strana Officina è una delle band Heavy italiane più amate e rispettate. A 3 anni di distanza da The Faith, oggi il gruppo livornese torna con un disco contenente 8 inediti e 2 classici riletti per confermare quanto di buono fatto dal momento della loro reunion avvenuta nel 2006. Accanto agli "storici" Daniele "Bud" Ancillotti e Enzo Mascolo (che però ha suonato il basso in soli 2 pezzi, sostituito da Mattia Bigi degli Extrema per l'occasione) ci sono anche i cugini Cappanera che cosi dannò continuità al lavoro intrapreso negli anni '80 con tanto amore e dedizione dai loro famigliari.

Rising to the Call è un disco molto organico e ad ampi tratti poco diretto, ma allo stesso tempo distante dai canoni del combo toscano, toccando territori più Americani. L'album parte alla grande con "In Rock We Trust", dall'inizio nervoso e graffiante che poi cede il passo ad un refrain melodico e travolgente, mentre in "Boogeyman" c'è la prima dimostrazione di come il sound abbia sterzato: sapevamo tutti della grande passione di Dario Cappanera per la chitarra di Zakk Wilde, ma che anche "Bud" Ancillotti si mettesse a scimmiottare Ozzy Osbourne, non se lo attendeva nessuno. Non è una critica necessariamente negativa, il pezzo è buono ed arricchito da un ottimo assolo di chitarra, ma siamo rimasti decisamente sorpresi e spiazzati al primo ascolto. "Pyramid" invece si attesta su binari più "naturali" alla band, alternando momenti di rilassata melodia ad altri più granitici; in "Night Flyer" esce fuori prepotentemente tutto il calore latino e Blues delle linee vocali, mentre chiude la prima parte del disco la monolitica "Beat The Hammer". Ritmica infuocata velocissima e un ritornello antemico sono la ricetta vincente di questo pezzo, un esempio del furore che è capace di esprimere la Strana Officina.

E' ancora il fantasma del "madman" Osbourne ad aleggiare nei solchi di "Gone Tomorrow", mentre inizia con un arpeggio delicato "Life: When it’s Gone" per poi esplodere nella classica carica elettrica nella quale la SO è specializzata. L'ultimo inedito della tracklist è nella poco convincente "Media Messiah", ma quando si arriva alle tracce n. 09 e 10 si può nuovamente esultare: "Amore e Fuoco" ci riporta direttamente indietro di 32 anni e farà sicuramente commuovere i fan della prima ora con la sua passionalità, cosi come eccelle la nuova versione di "Non Sei Normale", che mantiene intatto la schizofrenica prova originale della band, rigenerando tutto il brano. Rising to the Call è un lavoro fatto di molti alti e qualche basso, che necessità di diversi ascolti per essere assimilato, ma che mette in luce ancora una verve invidiabile e un songwriting meno esplosivo ma lo stesso convincente nel suo complesso. Aldilà di tutto, non può mancare nella collezione di tutti i Defender della penisola. Inossidabili.

77/100


Daniele "Bud" Ancillotti: Voce
Enzo Mascolo: Basso
Dario "Kappa" Cappanera: Chitarra
Rolando "Rola" Cappanera: Batteria

Guest:
Mattia Bigi: Basso nelle tracce dalla n.01 alla n.08

Anno: 2010
Label: My Graveyard Productions
Genere: Heavy Metal

Tracklist:
01. In Rock We Trust
02. Boogeyman
03. Pyramid
04. Night Flyer
05. Beat The Hammer
06. Gone Tomorrow
07. Life: When it’s Gone
08. Media Messiah
09. Amore e Fuoco
10. Non Sei Normale

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