Home Interviste Dario Cappanera - Strana Officina

Dario Cappanera
Strana Officina

Temperatura elevata per essere il 5 gennaio in quel di Prato per la prima tappa del tour 2008 della Strana Officina, tornata di recente sul mercato con l’album The Faith e risorta dalle ceneri poco meno di due anni fa al Gods Of Metal per un concerto che è stato un viaggio nella storia del metallo nostrano. La band oggi capitanata dal mitico singer “Bud” Ancillotti ma fondata da i mai troppo rimpianti Roberto e Fabio Cappanera inizia dal Siddharta Club una nuova serie di concerti per lo stivale che li porterà in Aprile ad esibirsi all’Italian Gods Of Metal. L’occasione è ottima per scambiare quattro chiacchere con Dario, nipote dei fratelli Cappanera ed oggi alle sei corde nel gruppo.

Daniele “Bud” Ancillotti: Voce
Enzo Mascolo: Basso
Rolando Cappanera: Batteria
Dario Cappanera: Chitarra

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- Recensione di The Faith

- A&B -
Questa sera al Siddharta è avvenuta l’ennesima dimostrazione di affetto verso la Strana Officina e la sua storia. Cosa è cambiato dal vostro ritorno nel 2006 ad oggi ?
- Dario Cappanera -
Stasera c'e' stato il nostro ritorno a Prato, citta' storica per la strana officina, sede di tutta la vera metal brigade coadiuvata dai ragazzi dei Golden drakes, e da una serie di fedeli fans gia' dagli anni 80. Oggi si è arricchita con una nuova linfa di giovani metal heads sempre più numerosi, e'stato incredibile, stare su un palco di un piccolo club di fronte a 600 persone praticamente in delirio appese persino ai muri del locale!!
Dal nostro comeback sul palco del gods 06 ad oggi, c'e' stato un gran da fare, una lunga pre-produzione e poi la produzione di The Faith, e soprattutto un bellissimo tour estivo (2007) che ci ha riportato a suonare un po' ovunque per tutto lo stivale, insomma un ritorno in grande stile, alla vecchia maniera della Strana...


- A&B -
Cosa vi ha spinto a tornare in studio per registrare nuovamente alcuni dei grandi classici del vostro repertorio (come avvenuto con The Faith, ndr.)?
- Dario Cappanera -
Per primo l’interesse e la possibilita' offertaci dalla Mygraveyard Production, che ci ha messo nella condizione di poter incidere e produrre un disco di qualita', in secondo luogo i dischi della Strana erano diventati praticamente introvabili, da qui l’idea appunto di includere quasi tutto il repertorio edito dai tre lavori piu' quei due pezzi in italiano ancora inediti ma da sempre suonati dal vivo: “Profumo Di Puttana” e “Officina”, ovvio che per problemi di minutaggio del supporto cd, abbiamo per forza dovuto tener fuori qualche song..

- A&B -
Secondo me, l’assolo finale di “Luna Nera” è uno dei più intensi che la musica nostrana abbia mai avuto. Cosa provi tutte le volte che lo suoni?
- Dario Cappanera -
Sono d’accordo con te, l assolo di “Luna Nera” nella prima versione di Strana Officina del 1984 e' incredibile, lo zio fabio non aveva eguali, era un maestro. Aveva un feeling ed un espressione da pelle d’oca, ho cercato di mantenere i passaggi più significativi ma ho dovuto per forza dargli comunque una mia impronta, non nascondo che spesso risuonando sul palco soli come questo o come quello di “Piccolo Uccello Bianco”, mi salga un certo groppo in gola, ma per me e' un onore il fatto di essere il diretto successore dello zio Fabio. In un certo senso e' come se fosse sempre con me, il suo ricordo e' molto vivo in me soprattutto on stage, e questo rafforza le mie performance, mi da' costantemente una forza maggiore.....


- A&B -
Il 2007, oltre che al vostro ritorno ha visto pure i Crying Steel ed i Dark Quarterer di nuovo attivi, i dischi di Skanners e Vanadium sono oggetti di culto: cosa c’è alla base di questa sempre elevatissima attenzione nei confronti dei fenomeni metal italiani?
- Dario Cappanera -
Credo la grande passione che tutti hanno messo nel corso dei decenni per riuscire a fare qualcosa in questo schifo di paese bigotto e stronzo, i gruppi da te citati hanno gettato le basi su cui noi tutti oggi possiamo contare,
e' grazie alla Strana officina, Vanadium, Bulldozer e molti altri se oggi io sono un professionista del metal, tu sei qua a scrivere e molti altri come noi fanno qualcosa di professionale e reale per il mondo del metal italiano.
Inoltre oggi alcune band italiane hanno sfondato le barriere e venduto nel vero senso della parola all’estero, al di là di generi e gusti personali, sono contento che gruppi come Lacuna Coil e altri siano riusciti ad abbattere i pregiudizi che esistevano sulle band italiane; purtroppo in Italia si pensa ancora troppo da provinciali: troppe ancora le solite situazioni da bottegai, o i soliti circoli chiusi, questo succede dal nord al sud, solo coloro che invece si sono fatti i cazzi propri e hanno perseguito i loro obbiettivi su basi di vero confronto con realta' molto più grosse di noi, sono riusciti a passare le alpi e a far circolare il metal tricolore all’estero. Per ritornare al discorso dei "vecchi", sono da poco stato ospite sul nuovo disco solista di Pino Scotto. E’ stato incredibile. Pino e' quello che io chiamo un vero ROCKER, a 60 anni ha ancora l’entusiasmo e la grinta di un ragazzo, e' un grande personaggio e grande amico, quindi come vedi le generazioni si susseguono e si intrecciano ancora tra loro.......questa e' tradizione.....


- A&B -
La storia di Roberto e Fabio Cappanera suona come una piacevole fiaba rock dal tragico finale: da carpentieri con la passione per la musica passando a rappresentare la musica italiana all’Open Air del 1988 in Svizzera arrivando alla loro tragica scomparsa in quel maledetto giorno del luglio del 1993. Quali sono i ricordi più belli legati ai tuoi familiari?
- Dario Cappanera -
Eh...gli zii (Rolando e' figlio di Roberto, io sono figlio di Bruno, fratello maggiore di Fabio e Robero quindi nipote di entrambi) erano due persone coi piedi per terra, diciamo erano veri e sanguigni al 100%!! I ricordi sono moltissimi, dall’infanzia all’adolescenza sempre insieme, eravamo una grande famiglia molto unita, tutti sempre insieme a mangiare , in vacanza ai concerti della Strana, o rinchiusi per giorni interi nello storico Officina Studio di Livorno, (posto che ancora io e Rolando possediamo e in cui lavoriamo e proviamo).....e' stata come dici te, come una favola metallara, che ad un certo punto ci ha schiaffeggiati con la cruda e dura realta', ci sono voluti molti anni per riprenderci dalla loro perdita e scomparsa, e questo the faith e' stato un po' come ricordare a tutti che la famiglia Cappanera e' ancora viva, e che continua a fare metal perchè c’è l’ha nel suo dna!!! Fanculo la morte!! E’ quello che si fa in vita che fa la differenza....



- A&B -
Molti critici e fan pensano che dischi come il vostro Rock’n’Roll Prisoner o Game Over dei Vanadium niente avessero da invidiare alle mega produzioni britanniche della New Wawe Of British Heavy Metal. Solo eccessivo nazionalismo dietrologico o qualcosa di vero c’è?
- Dario Cappanera -
Credo che le qualita' artistiche e tecniche dei nostri musicisti siano state le stesse di inglesi o americani, mancava e aime' manca ancora tutta una cultura del rock intorno a queste band. Chi fa musica deve anche poter contare su chi i dischi li ascolta, su chi va ai concerti e soprattutto su tutta una macchina di industria discografica e promozionale che in Italia esiste solo per il pop, dobbiamo ringraziare tutta la merda Sanremese, il Vaticano e tutto lo schifo che questo paese ci propone quotidianamente ed il quadro e' completo!!

- A&B -
Un’artista o una band con la quale vorresti collaborare e la band che ti ha fatto avvicinare alla musica dura.
- Dario Cappanera -
Io sono un maniaco di Ozzy Osbourne, sogno ancora un giorno di poter aprire per un suo show, se oggi sono un rocker lo devo a tantissimi: da Jimi Hendrix agli Ac/Dc, dai Black Sabbath alla Strana e la lista potrebbe proseguire per molto ancora… Long live rock’n’roll my friend! Ma non dobbiamo dimenticare le vere radici che stanno nel blues: da Robert Johnson a Stevie Ray Vaughan, e anche a un pò di sana vita sex drugs and rock n roll......come dice un mio carissimo amico, i bravi ragazzi non suonano rock!!! Ah Ah Ah

- A&B -
Parlaci un po’ dei Rebeldevil, progetto nella quale sei riuscito a coinvolgere Ghell Perotti, Demonoid Lera e Ale Paolucci, altri tre musicisti importanti nella musica estrema italiana.
- Dario Cappanera -
Dopo le mie esperienze coi Cappanera, io ho continuato a scrivere, a suonare e ad allenarmi per giorni e giorni, e ad un certo punto dopo le registrazioni di The Faith ho sentito il bisogno di avere una band tutta mia, con cui poter esprimere tutto il mio bagaglio personale, e per farlo avevo bisogno di gente che come me questa musica l’ha vissuta sulla pelle per anni!Ho cosi inviato un demo di 12 pezzi a Ghell, che tra l’altro stava passando un bruttissimo periodo dovuto alla perdita della madre, pochi mesi dopo eravamo in studio, avevamo un management e stavamo gia pubblicizzando il promo in giro per il mondo, e' stato veramente stimolante e magico il feeling artistico che si e'venuto a creare tra noi: Ale Paolucci viene da un passato glorioso coi Rawpower e siamo amici da una vita ormai, avendo lavorato nel suo Westlink Studio per non so quanto tempo, il Demonoid e' un pò come un cuginetto per me, l’ho cresciuto a pane e metallo da subito dopo la scomparsa di Fabio e Roberto, lui come avevo fatto io prima, veniva tutti i giorni all’Officina Studio. Si sedeva e mi guardava all’opera, ascoltava ed imparava. Adesso stiamo aspettando che qualcuno ci offra un contratto, e questo qualcuno deve essere un etichetta del nord Europa e non certo italiana, stiamo cercando di poter anche noi varcare i confini, per adesso aspettiamo che il nostro manager faccia il suo lavoro poi si vedra'...


- A&B -
So che forse è troppo presto per parlarne, ma una domanda del genere te la devi aspettare in un momento di grazia come questo: la Strana Officina tornerà ad incidere materiale inedito?
- Dario Cappanera -
The Faith sta vendendo molto bene e lo stiamo ancora promuovendo con concerti in giro, presto poi saremo all’Italian Gods Of Metal all’Alcatraz Di Milano… Insomma ce lo stiamo godendo un po' questo disco, i concerti sono sempre sold out e la metal brigade ci regala sempre grandissime emozioni!!! Per adesso va bene cosi, in futuro non so'… Se ci sara' il tempo e l’occasione perchè no....

- A&B -
Grazie mille per il tempo che hai messo a disposizione allo staff di ArtistsAndBands. Un proposito per questo 2008 appena iniziato.
- Dario Cappanera -
Non smettere mai di sognare e lavorare duramente, il metal e la musica sono la mia vita, e questo e' quello che ho sempre voluto fare, sono un chitarrista metal old school, che fa soli e trita riff distorti, che cosa posso chiedere di piu'? Grazie a tutti ragazzi, grazie di cuore. LONG LIVE ROCK’N’ROLL!!!!

 

 

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