Hanno semplicemente partecipato al Plug&Play 2008 (concorso musicale aretino) e lo hanno vinto. In questo modo sono riusciti a salire sul palco del Pistoia Blues e del Matarock dandosi un po’ di visibilità e, a distanza di mesi, riuscendo a pubblicare il loro primo album, Primitive, che come accade quasi sempre in questi casi, era stato registrato prima del concorso che gli ha visti vincitori. Dichiarano: Tentiamo, rimanendo sempre con i piedi per terra, di vivere di sola musica. Sinceramente, non so quanto questo possa esser fattibile. Primitive è un album trito e ritrito. E’ nato in Italia, ma sarebbe dovuto essere americano. E’ stato concepito in questa fine degli anni ‘00, ma era meglio se iniziavano, come si vuol dire a “darci dentro” intorno ai primi anni ’90. E poco importa se magari i quattro avevano 5-10 anni, potevano all’epoca diventare una delle maggiori band esponenti dello Stoner e avrebbero fatto anche notizia, si insomma…bambini di 10 anni che fanno Stoner è grandioso. Tutto questa premessa per dire che, sono arrivati tardi. Perfect Cicle e Tool hanno già fatto la storia e i Fudo Satellite risultano solo il fanalino di coda di questa favola. L’album di apre con "A Great Fall", che insieme a "Sephirot" e "The Higher Truth", sono i brani che più farebbero sognare un amante di Rock Alternative e Crossover. Particolare attenzione vorrei dare alla linea di basso in "The Higher Truth" che trovo perspicace e notevolmente piacevole. Si passa poi al Nu-Metal in "Trought The Firing Line" per poi chiudere con "Here There Now" e "The Half Side Of The End", dai toni più melodici e rilassati che danno sfogo a lapalissiani pensieri interiori. Un album già ascoltato, ma che sicuramente per gli amanti del genere nasconderà micro emozioni e nuovi punti di vista. 60/100
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Gabriele: Voce e chitarra Anno: 2009 |