Non me ne ero accorta. Non mi ero accorta di quanto l’Italia fosse cinica, perversa con se stessa, austera, di una delusione allarmante
Ci vantiamo di essere cordiali, simpatici, aperti (più o meno) alle nuove idee, politicamente corretti e invece, basta ritrovarsi la faccia del premier su una delle riviste più conosciute dai giovani italiani per sconvolgerci l’identità, ritrovandoci, pardon, ritrovandoVI a fare sit-in mediatici di protesta minacciando falò da spiaggia con il vostro abbonamento in una mano e la bambolina vodoo nell’altra. La nota rivista Rolling Stone Italia ha pubblicato, come ogni Dicembre, la “Rockstar dell’anno”. Il premio quest’anno è andato a Silvio Berlusconi, seguito al secondo posto da Barack Obama e al terzo da Papa Ratzinger. Tutto ciò ha provocato nei lettori, un reflusso gastroesofageo irreversibile che li ha portati ad avanzare tradimenti amletici sul sito di tale rivista. Che siate così sciocchi da non riuscire a vedere una mera provocazione?
Se al posto di denunciare tale adulterio a priori, vi foste scomodati nel leggere l’articolo, forse vi sareste accorti che di elogi ce ne sono ben pochi. E invece no, l’Italia si è fossilizzata sul sorrisino beffardo del Cavaliere realizzato da Shepard Fairey, autore del manifesto per la campagna di Barack Obama, senza rendersi minimamente conto del tricolore strappato fra le mani di Berlusconi. E via così agli insulti che dilagano su Internet e sui Social Network: “Ridicolo, avete perso un lettore!”, “Siete ridicoli col vostro premiare la gerontocrazia di casta che rovina questo mondo”, “Ma vergognatevi, Berlusconi in copertina!”, fino a citare le cosche mafiose, i processi e quant’altro.
Che Berlsuconi sia rock è senza ombra di dubbio una verità e ve ne dovete fare una ragione!
E’ come il prezzemolo, è ovunque. E’ coinvolto in processi mediatici che riguardano festini a Villa Certosa, sesso con escort, ottiene sempre quello che vuole quando vuole anche in modo illegittimo, ha le mani in pasta nello sport, nelle industrie, nei giornali, nelle televisioni e se la cava sempre e in ogni caso, pretende rispetto da chiunque passando alle maniere forti se non lo ottiene e cerca in ogni modo di rigirarsi la storia per il proprio comodo. Quanti rocker che si rispettino hanno fatto almeno una volta una di queste cose? Tutti. Dai fratelli Gallagher che se la suonano di santa ragione per ogni minima cavolata, alla Pamela Des Barres che la da via a Mick Jagger, Jim Morrison e Jimmi Page. Da Marilyn Manson che urina sui propri fan a Jimi Hendrix morto nel suo stesso vomito dopo aver ingerito alcool e droga. Questo è rock. Se poi siete rimasti delusi nel non vedere la vostra band preferita sul vostro giornale preferito è un altro discorso, come anche le accuse mosse da certuni che denunciano Rolling Stone Italia di aver in qualche modo ostacolato la buon riuscita del “No B Day” che si terrà il 5 Dicembre a Roma, accusa di una falsità inaudita dato che ogni Dicembre Rolling Stone Italia elegge il rocker dell’anno ed è solo una mera coincidenza che proprio quest’anno ci sia una manifestazione di tale proporzionalità in concomitanza all’uscita del giornale.
Detto ciò il sunto dell’articolo è qui riportato:
“Un apologhetto ti dice come devi comportarti nel caso in cui trovi sul marciapiede 50 euro: sono pochi, quindi puoi metterteli in tasca e proseguire tranquillamente per la tua strada. Se invece incappi in 1000 euro devi subito cercare un vigile urbano perché si sappia che sei una persona onesta, e l’onestà è un valore assoluto e indiscutibile. Ma se la fortuna vuole che sulla tua strada trovi un vero capitale, allora non hai bisogno dell’onestà. E’ quello che è successo a Silvio.” Di Vincenzo Cerami. RS
“E’ strabordante, provocatorio, entusiasmante, agghiacciante […]. Dittatore o imbroglione, mecenate o visionario, è l’ultimo re della commedia italiana […]. Uno che rende tangibile l’era del Viagra […]” Di Stefano Pistolini.
“Peccato che Berlusconi non abbia capito in tempo che l’idolo del futuro sarebbe stato Barack Obama, se lo avesse intuito si sarebbe fatto scurire la pelle, avrebbe iniziato a giocare a basketball e forse arricciato anche un po’ i capelli. D’altronde a prendere il Nobel per la pace ci ha provato, il videoclip sulla ricostruzione dell’Aquila era commovente, e se lo avessero visto a Oslo chissà…[...]. Una sarà certamente quella dove gli invitati potranno rivivere il mito del Santo Viagral. Ogni stanza avrà il suo nome evocativo, ad esempio “La spada nella doccia” o nel caso dei locali dedicati alla spazzatura “Incenerentola”. (riferito all’accostamento di Villa Certosa a Neverland di Michael Jackson n.d.r). Di Francesco Bonami.
“Si potrebbe allora fare alti discorsi sulla libertà di stampa, sul conflitto d’interessi, sullo stato pietoso della nostra democrazia, sulla mancanza di stile, sulla considerazione delle donne, sul rapporto sesso potere eccetera. Ma a me invece continua a venirmi in mente una sola, semplice e brutale, parola: fascismo”. Di Silvia Ballestra.
L’unica pecca che si può dare a quel giornale è di aver alimentato in giornalisti e partiti di destra un ego che, a questo punto, supererà la superficie africana. Nulla di più. E’ un vero peccato che l’Italia non si sia accorta di avere fra le mani forse l’unica arma che in 30 anni sia mai esistita, una provocazione ben fatta, tagliente, inusuale e forse proprio perché è inusuale che l’italiano non è riuscita a farne buon uso. Perché ci proclamiamo liberali e invece siamo più chiusi di una cozza, non riusciamo a vedere al di la del nostro naso e al posto di appoggiare quelle poche provocazioni che emergono come vita in un elettroencefalogramma piatto fatto di sottomissioni, leggi sbagliate e omissioni, ecco che ci scagliamo contro ad esso come se fosse peste nera, accecati dall’odio della figura in sé. Italia, sveglia! Non è con le manifestazioni che si risolverà il problema se non riusciamo nemmeno a capire le provocazioni di giornalisti che cercano di togliersi il bavaglio dalla bocca. Italia, sveglia!
“Proprio la nazione governata da un clown non sarà, per caso, quella incapace di una consapevole risata?” Marco Mancassola.
Per la cronaca. Prima che avanziate idee sul fatto che abbia scritto questo articolo perché sono di destra, vorrei precisare che voto Di Pietro, non milito nella P2 e non ho capitali in Svizzera.
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per insultarmi e dibattere a riguardo se è il caso.