Tra le numerose band indipendenti che affollano i palchi di club e festival nostrani, pochissime riescono a confermare il successo di un esordio brillante senza risultare già ripetitive ed autoreferenziali.
Degni rappresentanti di questa ristretta categoria sono senz’altro i campani El-ghor, reduci da un convincente debutto discografico grazie al pluripremiato “Dada Danzè” e pronti a tornare sulla scena con un album interamente composto in lingua francese. Il loro secondo lavoro si intitola “Merci Cucù”, vanta la collaborazione di musicisti del calibro di Davide Arneodo (Marlene Kuntz) e Francesco Di Bella (24 Grana) e rappresenta un’evoluzione verso nuovi stili e armonie, mantenendo però intatta l’impronta sonora a cui gli El-ghor ci avevano abituati: un indie-rock dal sapore classico, a volte quasi vintage, ottimi arrangiamenti per fiati e archi, melodie ispirate al cantautorato europeo ma con contaminazioni da pop-rock moderno, il tutto condito dai più svariati elementi ska, jazz, punk. A trarre giovamento da questa originale miscela di ritmi sono i dieci brani del disco, tra i quali spiccano malinconiche ballad rock ("Mémoire aide moi"), vivaci e scanzonati up-tempo ("Monsieur Paul") e raffinati pezzi strumentali per pianoforte e archi ("Cucù-tête", "Nessuno mi risponde"). Merci Cucù rappresenta la decisiva dimostrazione del talento musicale degli El-ghor, che superano a pieni voti la difficile prova del secondo album e si confermano tra le realtà più interessanti della musica indipendente, italiana e non. 70/100
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Luigi Cozzolino: Voce, chitarra, percussioni, synth Anno: 2009 |