Difficile recensire un progetto di tale levatura senza il timore di sminuirne gli intenti e le ispirazioni.
Ma tant’è: unòrsominòre. rappresenta al tempo stesso il titolo dell’album e lo pseudonimo dell’artista, quel Kappa che per diversi anni ha illuminato la scena indipendente italiana insieme ai veronesi Lecrevisse e che con questo esordio solista mette in evidenza tutto il suo multiforme talento: polistrumentista (quasi tutti gli strumenti utilizzati nel disco sono suonati da lui), autore di testi dalla rara poeticità, compositore di musiche che riflettono un eclettismo d’altri tempi. Aggiungiamoci che l’album è stato registrato interamente in analogico, in un teatro tra le montagne del Trentino e avremo solo una vaga idea dell’atmosfera indie che pervade questo progetto, capace di esplodere nelle influenze power-pop di “Gagarin” come nel cantautorato di matrice un po’ folk e un po’ swing de “Il mio diario”. Ad impreziosire il tutto, una personale rivisitazione rock di “Discanto”, capolavoro di Ivano Fossati. "unòrsominòre. non si fa spaventare, ed esce dalla tana" recita il comunicato stampa dell’artista. E se queste sono le premesse, noi non possiamo che accoglierlo, e attendere con ansia la sua prossima visita. 80/100
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Anno: 2009 |