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Tunnels
Natural Selection

I tre musicisti del sodalizio Tunnels giungono con Natural Selection al loro quinto lavoro e decidono di proporre nove pezzi per la etichetta americana Buckyball Music, gestita abilmente da Marc Wagnon, evitando di ricorrere all'apertura ad altri, pur eccellenti musicisti, come era accaduto più volte in occasione della realizzazione dei precedenti lavori. Per l'occasione i tre artisti scelgono di impegnarsi a tutto tondo ed il vibrafono midi dello svizzero Marc Wagnon si assume l'onere di generare tutte le possibili sfaccettature e coloriture del suono; grazie alle sue eccellenti capacità esplorative conduce l'ascoltatore inconsapevole in tutte le aree più remote che potrebbero apparire, a prima vista, non indagabili da un trio artistico nel quale uno dei perni fosse costituito insolitamente proprio da un vibrafonista.
Certo il compimento di un impegno tanto oneroso viene senza dubbio agevolato dalla presenza di partners di assoluto livello quali Percy Jones, pioniere della sperimentazione del basso elettrico fretless a cinque corde, ed il nuovo percussionista John O’Reilly, abilmente inseritosi accanto ai primi due.
Marc Wagnon firma ben sei dei nove brani dell'album di cui solo tre recano la firma di Percy Jones. Wagnon delinea i temi e sviluppa il corredo armonico degli arrangiamenti, senza risparmiare assoli di pregevole fattura.
Si tratta di validissime digressioni in ambito fusion profondamente meditate, basti fare riferimento alla complessa Devil’s Staircase fino a pervenire alla conclusiva Io’s Dream che si articola tra continue variazioni di tempo e di ambientazione ma in grado di innestarsi sapientemente nel quadro dinamico che i tre musicisti vogliono deliberatamente costruire.
Con il progetto Tunnels ci troviamo, insomma, di fronte al rilancio del jazz-rock come era stato inteso nel suo periodo di massimo splendore da gruppi ed artisti quali Bill Bruford, Gong, Brand X muovendo dalle medesime soluzioni espressive ma con il valore aggiunto di una innegabile e redditizia emancipazione tecnologica.
Potremmo parlare anche per i nove pezzi di Natural Selection di una sorta di fusion dalla ambientazione gotica. Gli esempi più luminosi di questo nuovo stile sono la già menzionata Devil's Staircase che apre l'album e The Eleventh Hour, che è collocata non casualmente esattamente al centro dell'album.
L'atmosfera gotica appare volutamente piuttosto disturbante, è la sensazione che ognuno avverte al cospetto di esperienze allo stesso tempo misteriose e inesplorate. Anche se il tempo appare principalmente moderato e lento, l'immagine generale che se ne ricava è di eclettica atmosfericità.
A tal proposito l'idea guida potrebbe essere proprio il richiamo alla mente dell'architettura gotica. Ecco perchè è corretto sottolineare come una musica di tale multidimensionalità non permetterà mai di rilevare tutte le sue relative profondità ad un iniziale ascolto.
The Eleventh Hour contiene alcuni aromi speziati propri di certa musicalità orientale, mentre in Enigma, The Hidden Dimension e Io's Dream i Tunnels manipolano i più complessi ed intensi arrangiamenti dell'album, badando sempre a mantenere elevato il livello complessivo dell'attrazione energetica della loro musica.
In questi brani i tre possono ancora librarsi nelle distese futuristiche di una fusion gotica o viaggiare all'interno dei canoni più tradizionali del Jazz-Rock o addirittura mescolare insieme entrambi gli idiomi ed il tutto accade nel quadro della stessa composizione.
Ricche nelle strutture del vibrafono e del piano elettrico Soliton e Light Gathering portano il trio a continuare i nuovi esperimenti, anche se con più digressioni verso una formula molto personale di Jazz-Fusion costruita attorno ad una maggiore dilatazione dei soli questa volta, infatti sono ben presenti i movimenti sincopati e gli assoli all'unisono.
Green Eyes invece si propone come un brano meno saturo degli altri e perciò maggiormente trasparente. Si tratta di Jazz-Fusion d'atmosfera, e tutti gli arrangiamenti di base appaiono ora rallentati, tesi a valorizzare gli alati soli del vibrafono di Wagnon.
In conclusione i Tunnels sono musicisti maturi che impiegano la tecnica con grande espressività anche se buona parte della loro nuova creazione è destinata a generare un'atmosfera specifica e a stimolare una percezione speciale da parte dell'ascoltatore.
Grazie al suo umore pregno di drammaticità, quest'ultimo lavoro non mancherà di determinare una "selezione naturale" tra gli ascoltatori, ma potrebbe riservare una sopravvivenza molto nutrita di nuovi ammiratori.




Marc Wagnon: Vibrafono
Percy Jones: Basso
John O'Reilly: Batteria

Anno: 2006
Label: Buckyball Records
Genere: Jazz/Rock

Tracklist:
01. Devil's Staircase
02. Run By Time
03. Soliton
04. The Hidden Dimension
05. The 11th Hour
06. Light Gathering
07. Enigma
08. Green Eyes
09. Io's Dream

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