Accantonati momentaneamente i Planet X, l'ex tastierista dei Dream Theater Derek Sherinian, torna con un nuovo lavoro a suo nome, a tre anni di distanza dal precedente “Blood Of The Snake”.
Anche qui non cambia nulla, siamo di fronte ad un lavoro di prog metal ultratecnico (era di questo che accusava i Dream Theater, dopo la sua fuoriuscita), ma lui continua imperterrito su quella strada. “Molecular Heinosity”, è comunque un ottimo disco, suonato egregiamente e tutti sappiamo dell'indiscutibile talento del tastierista statunitense. Poi per non parlare di chi lo aiuta in questo progetto, Virgil Donati, Rusty Cooley ed ancora Zakk Wylde, che qui offre una delle sue migliori performance. C'è sempre la componente heavy, che già avevamo ascoltato in precedenza in lavori come “Black Utopia” e “Blood Of The Snake” e questo grazie soprattutto proprio al guitar work di Zakk, sempre graffiante ed aggressivo. C'è poi la portentosa sezione ritmica, con Virgil Donati e Tony Franklin, che reggono i virtuosismi vari di Sherinian e dei chitarristi, che si rincorrono l'un l'altro, creando scale e solos vorticosi, da cui è difficile rimanere indifferenti. Analizzando poi i vari brani ci si accorge che forse in questo lavoro Derek mette meno anima, ma chi ama il metal strumentale, o a chi è abituato a queste sonorità, sicuramente questo lavoro piacerà eccome. I brani migliori sono comunque “Antartica” che ci risucchia in un vortice pericoloso, con un grande Brett Garsed alla chitarra ed ancora "Ascension", più melodica e con un tocco di psicadelia che non guasta mai, è poi il turno di “Frozen By Fire”, brano più “semplice e diretto” e stavolta le parti chitarristiche sono affidate a Rusty Cooley. Le successive “The Loner Spaniard” e la title track, mettono in mostra l’estro di un nuovo fenomeno, Taka Minamono, giovane chitarrista giapponese che infiammerà sicuramente i cuori di ogni amante delle sei corde. La conclusiva "So Far Gone", è sicuramente l'episodio migliore dell'intero cd, un perfetto incrocio tra Black Sabbath, i Led Zeppelin di Kashmere ed un tocco di musica mediorientale. I rintocchi di campane, ci riportano direttamente a “Black Sabbath”, poi i riffs durissimi e la voce di uno strabiliante Zakk Wylde, qui vicina a quella di Ozzy. Si, è vero, è sicuramente un lavoro freddo, ma suonato in maniera perfetta. 75/100
|
Derek Sherinian: Tastiere Anno: 2009 |