Scritto da Fabio Loffredo Domenica 08 Marzo 2009 20:54 Letto : 2526 volte
I brani sono lunghi, come l’opener song “Ave Atque Vale”, dove il basso di Francesco e la chitarra di Emiliano creano atmosfere plumbee ed impenetrabili ed il drum work di Ennio è lento e possente allo stesso tempo. A seguire “Devil’s Bargain”, altro lungo brano che sfiora i dieci minuti, dove la parola doom acquista più significato, ma verso la fine anche la psichedelia prende il sopravvento. La title track è solo un breve intro a “But The Earth Was Hollow”, altro lungo brano caratterizzato da riffs duri e penetranti ed il sound diventa ancor più sperimentale. Ma non finisce qui, perché “Raise The Dead” è un altro lungo brano e le chitarre di Emiliano riescono a aprirsi verso sonorità più psichedeliche e settantine. “Cold Cold Earth” è sicuramente un buon disco, ma è uscito forse nel periodo sbagliato, sicuramente ad inizio anni novanta avrebbe destato più interesse, ma va premiato però il coraggio di chi si propone per quello che crede e per chi mette anima e passione in quello che fa e questo è proprio il caso degli Skywise. 65/100
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Francesco: Basso, voce Anno: 2008 |