Appartenenti al cosiddetto secondo filone del new prog italiano, i Montefeltro esordiscono con un un magnifico affresco sinfonico che, partendo da coordinate chiaramente genesisiane, raccoglie l'eredità di gruppi italiani piuttosto seminali.
Tra questi, pare chiara l'ascendenza esercitata dagli Ezra Winston nella pregevolissima lunga suite che dà il titolo al loro esordio discografico mentre la PFM più suggestiva e armoniosa si intreccia con i Genesis di "Selling England By The Pound" e "A Trick Of The Tail" nei brani "Il Prescelto", "La Collana Riflettente" e "Nel Labirinto (Il Segreto Del Sole)". Pochi i difetti: la voce è efficace nei brani d'atmosfera (in "Cielo Di Carta", è chiaramente evocato, non soltanto a livello vocale, il Branduardi più squisitamente progressivo) mentre pare non sempre ben contestualizzata nei pezzi più ricchi e sinfonici. L'ultimo brano, inoltre, è repentinamente sfumato in chiusura, peraltro, subito dopo un climax conclusivo che, nell'ultimo minuto, pare meno raffinato. Ma è soltanto un pelo nell'uovo: il disco denota originalità espressiva e raffinato piglio compositivo, contribuendo ad affermare a livello mondiale la superlativa tradizione progressiva peninsulare, avviata in termini eccelsi nel decennio settantiano, poi rievocata con successo a partire dai tardi anni '80, pur nei limiti delle autoproduzioni, praticamente dominanti. La band resterà in letargo per molti anni, presentandosi al pubblico soltanto nel 2001 con un secondo e ultimo lavoro, stavolta affidato ad uno soltanto dei membri fondatori, nel quale il consueto e pregevole prog sinfonico che aveva caratterizzato l'opera prima viene infarcito con lievi connotazioni jazz. |
Piergiorgio Ambrosi: Piano, Keyboards Anno: 1992
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