Secondo album del sassofonista statunitense, Wish rappresenta l’ideale banco di prova e di fatto la consacrazione per l’artista che già nel suo primo lavoro aveva dimostrato di avere tutti i requisiti per essere ammesso nell’Olimpo del Jazz.
Questa incisione annovera tra le sue fila Pat Metheny alla chitarra e l’oramai leggendario Charlie Haden al contrabasso, oltre ad un ottimo Higgins alla batteria, tutti personaggi illustri dai quali Redman non si lascia intimorire, riuscendo nel difficile compito di distinguersi grazie ad una esemplare tecnica musicale, raggiungibile, il più delle volte, soltanto da artisti più navigati. Il disco, un Jazz di stampo classico, si dipana così tra scambi di battute ed improvvisazioni nelle quali il sassofonista dà sfoggio delle sue capacità. L’ottimo Metheny, in splendida forma, rende onore alla sua fama e, senza fronzoli elettronici, riesce a destreggiarsi senza indecisioni in assoli che vanno perfettamente ad incastrarsi con quelli di Redman, del quale inizia ad emergere il suo tipico fraseggio che avrà poi la sua massima espressione nel live del 1995 Spirit of the moment. Tecnicismi e virtuosismi non sono mai fini a se stessi ed il lavoro svolto dagli artisti risulta così sempre a portata dell’ascoltatore. L’album è composto da 10 tracce, le cui ultime due dal vivo, nelle quali si dà spazio anche ad atmosfere Blues, con i musicisti che danno ulteriore prova dell’intesa creatasi, tra i quali la coppia Metheny e Redman che riesce in maniera esemplare a coinvolgere l’ascoltatore, in un connubio tra sassofono e chitarra che risulta più efficace che mai. |
Joshua Redman: Sax Tenore
|