Roma, 22 Gennaio 2014 - Palalottomatica
I Dream Theater portano il loro Along For The Ride Tour anche nel nostro Paese, un appuntamento che la band statunitense rispetta ad ogni loro uscita. C’era molto attesa per questo tour a supporto dell’omonimo ed ultimo lavoro e quest’attesa è stata ripagata con una serie di concerti eccellenti sotto tutti i punti di vista. Ero presente, come al solito, alla data romana ed anche qui i Theater hanno dato al pubblico il meglio, una performance perfetta, emozionante ed una scaletta ricca di sorprese. Sono riusciti, impresa molto difficile per il Palalottomatica, a dare anche un buon audio , ma oramai i tecnici conoscono bene questa venue e penso che abbiano fatto veramente dei miracoli e tra i tanti concerti della band che ho visto al Palalottomatica, in questa serata la resa sonora è stata senza ombra di dubbio la migliore. . Le 20:30 in punto, si spengono le luci, il pubblico esplode con applausi e chiama a gran voce la band, nello schermo gigante inizia il filmato d’animazione che ripercorre l’intera discografia dei Dream Theater, con le note di “False Awakening Suite”, che introducono “The Enemy Inside”, brano che il pubblico conosce già bene. Si vede una band in grande forma e quando è il momento della parte vocale, James LaBrie viene accolto con un grande applauso ed il singer ricambia con un’ottima performance. Il concerto prosegue come sempre in modo impeccabile con altri brani estratti dall’ultimo omonimo lavoro come “The Looking Glass”, la strumentale “Enigma Machine”, con un ottimo assolo di Mike Mangini e con “Along The Ride”. Poi una serie di brani da “A Dramatic Turn Of Events”, come “On The Backs Of Angels”, e “Breaking All Illusions” e nel mezzo “The Shattered Fortress” da “Black Clouds And Silver Linings” ed una splendida versione di “Trial Of Tears”, la lunga suite estratta da “Falling Into Infinity”, dove Jordan Rudess (ad un certo punto lascia la postazione delle sue tastiere, suonando una keytar) ma soprattutto John Petrucci, riescono a dimostrare tutta la loro classe. Quindici minuti di pausa, ma i Dream Theater non vogliono annoiare i loro fans e nei maxi schermi vengono proiettati filmati divertenti, dove ogni componente della band viene raffigurato come Action Figure ed altri filmati con cover band di generi più disparati. Si rispengono le luci e da qui in poi è un susseguirsi di emozioni, con “The Mirror” e “Lie”, splendide e coinvolgenti, poi LaBrie annuncia altri tre brani da “Awake”, per celebrare il ventennale dall’uscita del loro terzo lavoro (4 ottobre 1994), la splendida “Lifting Shadows Off A Dream”, con un’altra ottima performance del singer ed ancora la lunga “Scarred” ed una vera sorpresa, “Space-Dye Vest”, malinconica, misteriosa e toccante dalle prime alle ultime note pianistiche di Rudess. Dopo questo momento emozionante, la band mette a dura prova la nostra resistenza emotiva, con una indimenticabile versione di “Illumination Theory” la lunghissima suite dell’ultimo album, con affascinanti proiezioni video e con un finale letteralmente da brivido ed un Petrucci da incorniciare ed un LaBrie in stato di grazia. I Dream Theater accolgono gli applausi e si congedano dal pubblico, ma tutti sappiamo che entro pochi minuti, saranno nuovamente sul palco e così è stato, perché è il momento di celebrare quello che per me, e per molti altri è il vero capolavoro dei Dream Theater, i quindici anni di “Metropolis Pt. 2: Scenes From A Memory” (26 ottobre 1999). Sullo schermo si parte dal 2014 a ritroso fino al 1928 e “Overture 1928” e “Strange Dèjà Vu” fanno la gioia di molti, si spera di ascoltare l’album per intero, ma sarebbe veramente una cosa impossibile e i Theater passano all’ultima parte del concept, “The Dance Of Eternity” e “Finally Free”, tutti cantano, tutti all’unisono cantano “One Last Time…”, accompagnano un grandioso LaBrie e poi la lunga parte finale e stavolta è veramente la fine del concerto, la band raccoglie ancora una volta tutti gli applausi, con una standing ovation da parte del pubblico, ringraziano salutando ogni parte del Palalottomatica. Quasi tre ore che sono volate via senza stancare ed ancora una volta i Dream Theater hanno dimostrato di essere una band perfetta tecnicamente e non solo e di non deludere chi assiste ad un loro concerto, riuscendo a dare il meglio ogni sera. Qualche piccola delusione per alcuni c’è stata, ovvero la scelta di non includere in scaletta nessun brano di “Images And Words”, la scelta di includere invece “The Shattered Fortress”, brano sicuramente più intimamente di Mike Portnoy, che concludeva la Twelve-Step Suite, iniziata nel 2002 con “The Glass Prison”, ma si sa, per accontentare tutti la band statunitense dovrebbe veramente creare l’impossibile. I Dream Theater hanno offerto una lunga serata, cercando di dare il meglio di loro, con passione, professionalità e con un grande rispetto per chi li ha fatti diventare ciò che sono oggi, quindi i loro fans.
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Data: 22/01/2014 Setlist:
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