Peter Gabriel si fa desiderare troppo: al posto di un nuovo album, atteso da anni, il singer stampa in vinile un dvd vecchio di 17 anni, che raccoglieva il meglio dei due concerti tenuti l'8 e il 9 maggio 2003 al FilaForum di Milano, nell'ambito del tour "Growing Up Live".
Tralasciando le doverose espressioni di gioia che qualsiasi italiano dovrebbe rivolgere all'artista per il fatto di aver scelto una seconda volta di pubblicare un live registrato nell'amata Penisola (l'altro era "Secret World Live", del 1994), va innanzitutto precisato che il filmato risulta accattivante, mentre il disco si appiattisce su una ordinarietà piuttosto sconcertante. Il dvd, oggi riproposto anche in una versione blue ray più ricca di contenuti, offre inquadrature e trovate sceniche a dir poco spettacolari, in grado di sublimare la musica grazie ad intuizioni assai creative del Gabriel inteso come artista visivo. Al riguardo, egli aveva dichiarato all'epoca: "L'ultima volta [per il "Secret World tour". NdA] avevamo due palchi, uno maschile e uno femminile ognuno dei quali rappresentava cose diverse, urbane, rurali, mentre questa volta abbiamo spostato l'asse verticalmente. Il titolo dell'album era "UP" e quindi c'era una certa logica in questa visione verticale del palco". In un tale contesto creativo, hanno quindi preso concretezza il palco a 360 gradi, la camminata a testa in giù in "Downside Up" e la Zorb Ball rotolante sul palco, con lo stesso Gabriel al suo interno. Tolte queste ed altre trovate sceniche, rimane l'esecuzione che, a modesto parare di chi scrive, presenta più difetti che pregi: tra questi ultimi, vanno annoverati i celestiali incroci vocali dell'organico The Blind Boys of Alabama e la inappuntabile performance del fedele Tony Levin. Trattando, invece, le noti dolenti, la scaletta ignora il secondo, il terzo e il quarto album e presenta un inedito, "Animal Nation", alquanto ordinario per gli elevati standard gabrielliani. Il confronto con l'organico del precedente tour, poi, appare impietoso: se la distanza tra la voce di Rachel Z e quella di Puala Cole esiste, ma è contenuta, quella ritmica tra Ged Lynch e Manu Katché non lascia scampo: il primo è certamente in grado di offrire un drumming preciso ma appare poco virtuosistico, lontanissimo dalle stratificazioni multicolorate del funambolico francese (come dimostra anche il raffronto tra le versioni di "Secret World" e "Red Rain", brani presenti in entrambi i dischi). Come se non bastasse, la voce del Nostro patisce un leggero calo (fortunatamente contenuti i punti in cui opta per l'ottava più bassa) e quella della figlia Melanie appare in ombra mentre claudicante è la intro fischiata di "Downside Up" (ma solo a chi scrive pare così evidente la stonatura?). Spiace dirlo, ma questo disco è consigliato ai soli completisti.
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Peter Gabriel: voce, tastiere Tony Levin: basso elettrico, contrabbasso elettrico, cori David Rhodes: chitarre, cori Rachel Z: tastiere, cori Richard Evans: chitarre, mandolino, tin whistles, cori Melanie Gabriel: cori Ged Lynch: batteria, percussioni
guest The Blind Boys Of Alabama Charles Zawose Dr. Hukwe Nusrat Fateh Ali Khan Sevara Nazarkhan
Anno: 2020 Label: Real World Records /Caroline International Genere: pop, rock, world
Tracklist Here Comes The Flood Darkness Red Rain Secret World Sky Blue Downside Up The Barry Williams Show More Than This Mercy Street Digging In The Dirt Growing Up Animal Nation Solsbury Hill Sledgehammer Signal To Noise In Your Eyes Father, Son
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