La storia di questo album è assai curiosa. Dopo alcune esperienze in Italia e UK, il chitarrista/tastierista Franco Falsini si trasferisce negli Stati Uniti nell'agosto 1969 dove, coinvolto il batterista Keith Edwards, avvia un percorso di ricerca nel settore della sperimentazione elettronica registrando vari demo. Rientrato in Italia, viene contattato dalla Polydor, alla quale aveva in precedenza inviato le citate registrazioni. Ricevuta la proposta di un contratto discografico, forma i Sensations' Fix, riprendendo i contatti con l'amico Edwards e coinvolgendo il bassista Richard Ursillo (proveniente dai Campo di Marte). Il vero esordio dei Sensation's Fix è l'album "Portable Madness" del 1974. Tuttavia, lo stesso anno, la Polydor aveva già pubblicato "Fragments Of Light", contenente parte dei lavori creati da Falsini quando si trovava negli USA. La casa discografica ritenne inoltre di dover pubblicare un altro disco contenente estratti da quelle medesime sessions: sempre nel 1974, pertanto, vide la luce quello che, cronologicamente, è considerato il terzo album della band: "Sensation's Fix" (si noti il nome del gruppo riportato in modo errato). Si tratta di un'opera che all'epoca non venne venduta al pubblico, edita soltanto a scopo promozionale, destinata agli "addetti ai lavori" di radio e televisione e, per questo motivo, oggi assai rara da reperire (è un disco che, generalmente, raggiunge quotazioni non inferiori ai 400 euro). La ristampa in vinile effettuata nel 2019 dalla BTF (si noti che l'album era stato già ristampato in cd dalla Universal, all'interno del box "Progressive Italia Gli Anni '70 Vol. 6", assieme ad opere di Maurizio Fabrizio, Pangea, Carlo Siliotto, Pueblo e dello stesso Franco Falsini, pur da solista) permette di acquistare questo titolo ad un prezzo decisamente economico, cosa altamente consigliata vista la qualità non eccelsa delle registrazioni e, in gran parte, anche delle musiche, prevalentemente brevi e disorganici esperimenti sonori di stampo elettronico, concettualmente vicini a certa musica sperimentale di origine teutonica. In genere sono contrario alle ristampe ma non in questo caso, considerata anche la qualità scadente del prodotto che, per ovvi motivi, è consigliabile soltanto ai completisti del prog italiano. La BTF va generalmente elogiata per il recupero di dischi del passato e anche per la pubblicazione di eccellenti lavori di band recenti. Tuttavia, questa iniziativa la espone a critiche: la scelta di ristampare l'opera senza inediti appare incomprensibile se si pensa che nel 2014, è stata rilasciata una versione digitale comprendente ben 19 pezzi in formato mp3, 320 kbps (a fronte dei 12 della versione originale). |
Franco Falsini: chitarra, tastiere Anno: 1974 |