Dopo gli album 'Castles, wings, stories and dreams' (2010), 'Faces with no traces' (2016) e del DVD 'Live Anthology' (2014), Paolo Siani completa la trilogia discografica ripresentandosi al pubblico con il 33 giri 'The Leprechaun’s pot of gold'. Uscito per la Black Widow Records, il titolo è un altro capitolo della musica di Paolo SIani attraverso sette brani originali, da lui composti, suonati ed arrangiati, nei quale egli mantiene vivo un certo substrato progressivo, ma con chiara attitudine odierna: le sonorità sono nuove, decisamente poco ancorate al passato, forti di una magnetica ascendenza e una diretta propensione. Se il progressive è soltanto una delle sfaccettature che contraddistinguono la fatica discografica, neanche troppo marcato, invero, sono largamente presenti chiari rimandi al blues, connotazioni di morbida psichedelia e fugaci incursioni elettroniche. Questo album fugge coraggiosamente dalla tentazione di rivolgersi esclusivamente ai nostalgici ma, anzi, prende le distanze da una certa tendenza al revival della compagine sonora dettata negli anni '70 dal gruppo madre, sperimentando invece nuove soluzioni, se non futuristiche, quantomeno odierne. I testi, da sempre, propongono temi esistenziali e sono volutamente scevri di connotazioni politiche. La tracklist è completata con una registrazione dal vivo eseguita nel lontano 1971 dalla Nuova Idea negli Studi RAI di Viale Mazzini, nel corso di una diretta su Radio Nazionale, nell'alveo del programma "Per voi giovani", condotto da Mario Luzzato Fegiz e Paolo Giaccio. Accanto al batterista/produttore, un cast di tutto rispetto: Giorgio Usai, storico componente della Nuova Idea all’organo Hammond; Roberto Tiranti (tra gli altri, con i New Trolls), al basso e alla voce solista in diversi brani; Paul Gordon Manners e Anthony Brosco, voci soliste in due diverse versioni di "Standing Alone", Giangiusto Mattiucci al piano Rhodes, Martin Grice al sax e al flauto, Guido Guglielminetti al basso, Nik Carraro alla chitarra elettrica, Ivana ‘’Ivy’’ Gotti al Theremin, Marco Biggi alla batteria in "Time to play", brano in cui è protagonista anche la Banda G. Puccini di Adro, diretta dal M° Costanzo Manza. |
Paolo Siani: drums; |