Non mi risulta che, nell’ambito underground, qualcuno abbia tentato un’operazione simile a quella che, per l’occasione, ha effettuato unòrsominòre (Emiliano Merlin), scodellando in contemporanea due lavori: uno sulla lunga distanza ed un e.p., per un totale di 14 pezzi.
Qualcuno penserà che trattasi di un folle, di un temerario, di un coraggioso cantautore come Edoardo Bennato che, nel 1980 fece altrettanto, rilasciando ben due LP (“Uffà! Uffà!" e “Sono solo canzonette”) a distanza di 20 giorni ma, tuttavia, si trattava di un contesto-Big, ossia di un artista con un nome già consolidato e che poteva permettersi qualsiasi operazione strampalata. Quindi, onore a Emiliano e al team della diNotte records per aver osato tanto e creduto nel duplice progetto, che non è buttato li per caso ma ha una sua precisa logica: mentre negli 11 pezzi del full-lenght regna un clima asettico, scarno e insolitamente fascinoso, nei 3 pezzi dell’e.p., l’artista dà sfogo alla sua anima più vivace, ossessiva, più energica e rock ma nondimeno càustica, tendente a denunciare un tempo ingombrante di inutilità e sciocchezze, distratto e fagocitante di anime ridotte al minimo pensiero, orfane di etica e d’intelligenza.
La concettualità di unòrsominòre non suggerisce molte soluzioni al degrado dilagante ma solo una da perseguire: quella di necessarie soste per stanare e discernere le banalità per volturarle in pensieri utili ed edificanti per sé e per l’umanità tutta. Il fulcro di tutto è racchiuso nella frase “E’ un tempo perfetto per vivere da idioti” e la colpa può essere solo dell’uomo, che per quel poco che gli tocca esistere, non riesce a stabilire un contatto armonico con l’epoca che vive e con la Natura in generale. Messaggi forti, che suonano come un campanaccio d’allarme e ci si aspetta che il cantautore lo esprima con aspetti strillanti e astiosi. Invece, opera si, con l’abrasione delle liriche , ma attenuando al minimo l’opulenza musicale che ci si può aspettare in occasioni simili ; piuttosto preferisce far “urlare” l’afa-glaciale del pentagramma miscelando synth e poco altro, per fargli indossare un tailleur di desolazione, necessario per far inquadrare al meglio l’asetticità di quest’epoca, arida di contenuti. Addentrandoci nello specifico, “Mattatoio” è un brillante tentativo di trattare il veganismo, senza risultare pedanti ma con insita l’interessante scommessa del pianeta di migliorarsi negli anni. “Canzone del partigiano Giovanni” è dedica aperta ai tanti giovani caduti in guerra e alle rare persone che oggi credono ad un ideale vero e granitico. “Il demone meridiano” ci ricorda come la vita scorre mentre siamo impegnati in altri progetti e non si viva (quasi) mai il qui ed ora. Le sonorità del disco toccano carezze di Dalla, Fossati come quelle di Beck e Xiu Xiu e spolverate di Radiohead e Talk Talk. Magari, quella di unòrsominòre non è proprio una proposta nuovissima ma ha saputo re-imbastirla nella dimensione personale più consona alla sua indole, centrando a meraviglia il bersaglio di un gigantesco Gong che, con i suoi vibranti rintocchi, possa scuotere dal torpore il maggior numero di anime possibile ed arrivi, con i suoi echi, anche in territori lontani. Emiliano è ben consapevole che il messaggio in musica abbia, oggigiorno, smarrito inesorabilmente il suo grido sociale a vasto raggio verso volgari tattiche commerciali ma, almeno, non ha fatto ammuffire nel cassetto 14 canzoni che potranno scardinare cervelli assopiti e destare salvifiche riflessioni ad un popolo in eterno letargo.
Anno: 2017 Label: diNotte Records Genere : cantautorato, indie
UNA VALLE CHE BRUCIA Tracklist 01. Il demone meridiano 02. Hubris o preghiera del senza Dio 03. Canzone del partigiano Giovanni 04. Varsavia 05. Mattatoio 06. Canzone di Alekos 07. Uomini contro 08. Breve considerazione sul cosmo 09. Fare meno / fare meglio 10. Clinofilia 11. 18 aprile
ANALISI LOGICA (EP) Tracklist 01. O tempora 02. Epater Le Bourgeois 03. Pezzali
LINE-UP Emiliano Merlin: Voce, chitarre, basso Michele de Finis: Chitarre elettriche, oscillatori, synth, basso Mauro Rosati: Pianoforte, organi, synth, basso Jonathan Maurano: Batteria, percussioni Fabio de Min: Organo, synth
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