Il range percorso è estremamente esteso: giusto per fornire un rapido ma rappresentativo excursus, si passa dalla surreale attitudine vicinissima al dadaismo del compianto Daevid Allen (“Tarmac”), agli ipnotici incubi Floydiani del Barrett più claustrofobico (“…On A Dark Cloud”), passando per il jazz dei primi psichedelici Soft Machine, amabilmente permeato da quello (appena accennato) di matrice Davisiana (“She’s My Face”).
Non mancano astrusi echi vandergraafiani (“カンガルー目 - Diprotodon”) e brevi cenni alla soave delicatezza della scuola Canterburyana, perfettamente compenetrata, peraltro, dal british pop di fine anni ’60 (“Play With The Rebels”).
Il brano “Dancing In The Park With A Gun” eredita la summa del pensiero Winstonsiano, che raccoglie genialmente tutte le influenze e i pensieri sopra citati.
Questo album è uno dei più genuini esempi di pregevole sguardo al passato, idealizzato con caparbia determinazione in termini non attuali (è un compimento), oltremodo credibili e puntuali, sempre intelligentemente.
Doppio invito obbligatorio:
a) ignorare la copertina, la cui arida e inespressiva inclinazione potrebbe rischiare di far desistere dall’acquisto;
b) ascoltare ripetutamente l’opera, prima di pronunciarsi con giudizi potenzialmente (e dannosamente) avventati, stante la sua difficile vocazione sonora.

Roberto Dell’Era: basso, chitarra 12 corde, voce
Enrico Gabrielli: tastiere, sax, flauto voce
Lino Gitto: batteria, tastiere, voce
Guests:
Roberto D’Azzan: tromba
Xabier Iriondo: soundmetak

Anno: 2016
Label: AMS/BTF Records
Genere: Prog/Canterbury

Tracklist:
01. Nicotine Freak
02. カンガルー目 (Diprotodon)
03. Play With The Rebels
04. …On A Dark Cloud
05. She’s My Face
06. A Reason For Goodbye
07. Dancing In The Park With A Gun
08. Tarmac
09. Viaggio nel suono a tre dimensioni
10. 番号番号 (Number Number)