Ritornati ad un chitarrismo accentuato, i sei di Chicago presentano un'opera che, pur priva di capolavori, annovera testimonianze di rinnovato spunto creativo tra i quali vanno citati almeno "You satellite", il pezzo più notevole dell'album, con i suoi innegabili richiami al passato; Taste The Ceiling, carica di profusioni folk; Magnetized che cita con ossequio i Beatles più psichedelici. Non si grida più al miracolo, ma si parla di una rassicurante conferma, come deve essere a questo punto della carriera. A differenza di quanto alcuni esaltati stanno scrivendo in rete, i Wilco non hanno messo gratuitamente a disposizione l'album per mera generosità: il loro merito sta, invece, nell'aver capito che la formula che in passato vedeva il tour come mezzo di promozione del disco, si è recentemente incredibilmente invertita, giacché gli album non si vendono più. E' quindi l'uscita discografica che oggi promuove il tour, l'unica vera fucina di denaro dell'attuale business musicale. Scelta obbligata, quindi, per un gruppo, come i Wilco, che opera prevalentemente dal vivo. |