Il lungo tour 72/73 della Mahavishnu Orchestra portò la band a suonare lungo tutti gli States, l'Europa e il Giappone per quasi quindici mesi. Fu un periodo cruciale per la band, ormai ben rodata: dall'entusiasmo per il grande (e inaspettato) successo immediatamente raggiunto col primo album, “The Inner Mountaing Flame”, e confermato dal secondo, “Birds Of Fire” uscito nel gennaio ’73, alle tensioni che portarono dapprima alla registrazione di un nuovo album mai pubblicato (e reso pubblico tre decenni dopo come “Lost Trident Sessions”) e quindi al suo scioglimento.
Che l’immediato successo fosse inaspettato lo prova la realizzazione di un live nel '72, già missato e pronto alle stampe ma poi cancellato all'ultimo minuto, per far spazio alla seconda prova di studio, evidentemente non pianificata, almeno in tempi così stretti. Durante quei quindici lunghi mesi in tour il repertorio cambiò, con l'inserimento dall'estate di nuovi brani che appunto avrebbero dovuto far parte del terzo disco di studio, ma i dissidi interni alla band (il ruolo più importante rivendicato da Hammer e Goodman, il disappunto per la tournée intrapresa da McLaughlin con Santana) minarono la solidità del gruppo, che completò gli impegni live sino agli ultimi concerti di New York a Natale per poi esser sciolto d’imperio dal leader. La sola testimonianza di quell’infinita serie di concerti restò quindi il live “Between Nothingness & Eternity” relativo al concerto di fine agosto al Central Park di New York, contenente le tre principali tra le nuove composizioni. Ora la Broadcasting Radio Records, etichetta europea dedita alla edizione di registrazioni semiufficiali, pubblica in formato cd e vinile il concerto del 27 gennaio '73 di Buffalo, che dunque si situa temporalmente tre settimane dopo l’uscita di “Birds Of Fire”; come le altre, è una registrazione ben nota da tempo agli aficionados in quanto trasmessa e pubblicata a suo tempo nella serie King Biscuit Flower Hour. Va detto che non si tratta della migliore in assoluto tra le esibizioni della Mahavishnu (il concerto di Quebec City del giorno precedente, per stare al periodo, gode di maggiori consensi presso i fans, così come sono generalmente considerati migliori i concerti di Boston e Denver del marzo/aprile successivi). In ogni caso, è un concerto di assoluto rilievo di una band al picco della maturità ed espressività. Il repertorio pesca tra i primi due lavori: nessun inedito e nessun brano nuovo, ma va anche detto che le interpretazioni di sera in sera variavano notevolmente tra di loro, naturalmente anche rispetto alle incisioni di studio; le stesse scalette erano sempre diverse, segno di vitalità e di freschezza.
PRO: qualità sonora buona (anche se non eccelsa); registrazione di un concerto completo della band al massimo della forma; buon artwork CONTRO: materiale già conosciuto dai fans più fedeli; assenza di note; costo un po’ alto per un cd semiufficiale; saltuari inserimenti di voci di annunciatori 70/100
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John McLaughlin: chitarra Anno: 2015 |