L'avevamo lasciato qualche tempo fa, ed ecco che ritorna con la sua formula elettrizzante di fusion e funky. Stiamo parlando di Doug Johns, che con questa nuova fatica Blomp!, sperimenta soluzioni diverse rispetto ai precedenti lavori, più votate all'impiego di elementi elettronici, come si evince bene nell'ascolto globale del disco, assieme ad una buona dose di commistioni derivanti dalla World Music, come in "Eye Of The Bison", per fare un esempio. Ritroviamo nuovamente a fianco del bassista sia Kenny Anderson ai fiati, Oz Noy alla chitarra e Otmaro Ruiz al piano, ospiti anche nel precedente lavoro Stank. Non mancano mai, gli inconfondibili tocchi slappati, ruvidi al punto giusto come nella movenza distorta di Godzila decisamente più pastosi come nella carezzevole "Earth And Sky". C'è spazio per bei pezzi funk assai coinvolgenti come nella opener "Speak In Tongues" e "Ya Gotta Get Up Early", che ricorda molto "Booty Time" del precedente Stank. Quest'ultima non può che farci scatenare con le sue movenze. Il musicista sa anche farci appassionare con il suo soliloquio di basso, nell'appassionante e melanconica semplicità di "For Andy". Di certo, si può ancora una volta confermare, come questo straordinario musicista sappia mettere la propria tecnica al servizio di un approccio intelligente, volto ad andare al di là dei margini del Funk, pur non disdegnando una buona dose di orecchiabilità nei pezzi. In definitiva, l'artista statunitense si riconferma per la sua autentica genuinità e per l'inconfondibile beat. 73/100
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Doug Johns: Basso Anno: 2012 |