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Freyja
The Garden Of A Sleepless Man

Debutto decisamente interessante questo The Garden of A Sleepless Garden dei casertani Freyja, uscito nel mese d'aprile per la UK Divison Records etichetta sempre molto attenta ai fenomeni nazionali più interessanti in ambito rock. Nato nella periferia campana nel 2009, questo progetto, il quale il nome prende ispirazione di una Dea della mitologia norrena, dopo la classica trafila della band emergente fa uscire un disco ispirato e fresco, che merita attenzione. Il concept riguarda il "tempo" - che come riporta la band stessa nella sua biografia - va intenso nel senso più "pirandelliano" del temine. Musicalmente i Freyja offrono un granitico e robusto mix di prog e rock sperimentale, fatto di riff monolitici e partiture complesse ma digeribili sin dal primo ascolto, fondato su una struttura musicale muscolare e rocciosa. Il nome tutelare per eccelenza sembra essere quello dei The Mars Volta, alla quale il quintetto campano prende forte ispirazione in episodi come l'opener Mr. Black, "Queen of Absinthum" (che sembra essere una versiona italica della loro "The Widow") e "X", dotata di ottime armonizzazioni vocali. Una musicalità quindi che mostra una certa tecnica compositiva ed una vena ispirativa aperta all'esplorazione di vari generi (anche hard rock, psichedelia e metal, come nel caso di "Gold from Hell" e "The right way"), con la bella voca di Enza "Feffa" D'Ambrosio che fa da cicerone collante all'intera raccolta, che non mostra particolari cali di cedimento nel suo complesso.

La cosa che sembra convincere di più dell'album, a parte la buonissima qualità delle singole canzoni, è che The Garden of A Sleepless Man non cede mai il fianco alla ripetitivià e alla noia, elementi abbastanza classici nelle band che si avventurano spesso in sound articolati e dalle geometrie multiforme come quello presente nelle dieci tracce della raccolta. Se a questo sommiamo anche il fatto che liricamente i Freyja si sono avventurati in una narrazione scorrevole e mai scontata e ance il book fa visivamente immergere nelle atmosfere "spaziali" e ultraterenne, si può dire che il lavoro è completo non solo dal punto di vista prettamente musicale.

Insomma, una promozione a pieni voti, alla quale diamo un punteggio che poteva essere anche più alto se non fosse stato un debut album (amiamo tenere le band che recensiamo "coi piedi per terra", per quanto la nostra sia soltato una "recensione tra le tante"), ma che se siete accaniti fan di formazioni come King Crimson, Sparta o The Mars Volta, potete aggiungere benissimo dieci punti centesimali. Un gruppo che va tenuto sotto osseravazione, perchè pur non essendo originali nel senso più letterale del temine, l'ascolto di questo full lenght ci offre una visione "diversa" e più stratificata del panorama rock alternativo nostrano. Ed in questo periodo è già una bella vittoria.

83/100


Dopa: Chitarra e fx
Enza "Feffa" D'Ambrosio: Voce e chitarra
Stefano Croce: Chitarra
Michelangelo Del Giudice: Basso
Luigi Di Tommaso: Batterua

Anno: 2012
Label: UK Division Records
Genere: Alternative/Prog Rock

Tracklist:
01. Mr.Black
02. Gold from Hell
03. Queen of Absinthum
04. Leran to die
05. Don’t mind
06. Broken clock work
07. The right way
08. The prison
09. X
10. Sleepless Nights

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