"Revolution" gode di un lavoro chitarristico (sia solista che ritmico) pieno di ricami e arrangiamenti azzeccati, e da qui in poi la tracklist comincia a riservare qualche episodio meno riuscito, ma nel suo complesso Stalingrad è un disco dal buon appeal e stratificato, con magari due/tre episodi che odorano di riempitivi lontano un miglio (come ad esempio "Against The Wall", che non decolla mai e con un ritornello poco incisivo - ma da controlatare "Twist of Fate" è un buon colpo di coda prima di due songs a chiudere non del tutto riuscite), ma forte di una compattezza esecutiva invidiabile. Un lavoro moderno ma che strizza l'occhiolino al passato, ricordandoci che gli Accept due dedaci fa insieme agli Scorpions erano le uniche due bands europee in grado di riempire stadi anche aldifuori del vecchio continente. Se vi è piaciuto Blood of the Nations, non resterete delusi da Stalingrad, se invece quel disco non è mai entrato nella vostra playlist, difficile che queste undici nuove canzoni possano farvi cambiare idea.
69/100
Wolf Hoffmann: Chitarra
Peter Baltes: Basso
Stefan Schwarzmann: Batteria
Herman Frank: Chitarra
Mark Tornillo: Voce
Anno: 2012
Label: Nuclear Blast
Genere: Heavy Metal
Tracklist:
01. Hung, Drawn And Quartered
02. Stalingrad
03. Hellfire
04. Flash To Bang Time
05. Shadow Soldiers
06. Revolution
07. Against The World
08. Twist Of Fate
09. The Quick And The Dead
10. Never Forget (bonus track)
11. The Galley