Più corale e melodica la traccia seguente “Victorious Cupid”, estratta come singolo, ma sorretta ugualmente da una vena rock molto prepotente. Le atmosfere manieristiche del prog che avevano contraddistinto il loro primo album, vengono appena accennate in “Deus Ex Machina”, brano più strutturato degli altri, etereo e sublime il suono di piano sovrasta l'elettronica e il balletto vocale chiude il cerchio. Il brano più acido e spigoloso è sicuramente “Bloodless”, i synth stridono al massimo e scandiscono una cadenza molto militare abbinate alla voce fredda aspra del cantante. “Disconnect” è invece un omaggio molto bello al sound e alla musica dei Kraftwerk, le voci sono filtrate dal vocoder e tutto suono molto '80. “Avo” (acronimo di Amor Vincit Omnia) chiude l'album, parte con delle sonorità cupe quelle di “See you” dei Depeche Mode per poi diventare estremamente ipnotico nella ripetizione del ritornello, che sottolinea una grande prova vocale. C'è da dire che questo secondo disco si distanzia nettamente dal rock progressivo suonato stupendamente nel precedente lavoro “The Dark Third” ma non per questo mi sento di criticare questo cambiamento di rotta, anzi ha dato la possibilità al gruppo di non essere trascinato nella scia del nuovo prog inglese, lasciandolo libero di spaziare in un caleidoscopio di suoni e sonorità più ampio. 75/100
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Jon Courtney: Voce, chitarra, tastiere Anno: 2009 |