Si inizia con la title track, un brano lungo caratterizzato da un ritmo quasi galoppante delle chitarre ed invece da una linea più inquieta e quasi ipnotica di tastiere basso e batteria ( a proposito il batterista non è che brilli per inventiva e coinvolgimento ).
Segue Shallow e qui che si può vedere la piega più metal presa dai PT.
Lazarus è una ballad di facile e sicura presa, molto radiofonica.
Il quarto pezzo, Halo è un buon brano di passaggio, con un riuscito uso di voci filtrate.
Un buon brano di passaggio e di introduzione al quinto pezzo, Arriving some in here but not here il brano più lungo di tutto l'album con i suoi 12 minuti, brano che parte molto lento e in un continuo crescendo passando attraverso ad un lungo assolo di Steve arrive circa a metà ad una vera e propria deflagazione metallica in puro stile Prog Metal.
Onesto tappabuchi Melleotron Scratch e nulla più.
Open car è uno dei brani più tirati, con un ritornello facilmente orecchiabile.
Si chiude con 2 brani d'atmosfera decisamente più consoni allo stile PT: Start of Something Beautiful e Glass Arm Shattering.
In generale cmq un bel lavoro per i Porcupine Tree ma certamente non il loro migliore.
75/100
Steve Wilson: Voce, chitarra
Richard Barbieri: Tastiere
Gavin Harrison: Batteria
Colin Edwin: Basso
Anno: 2005
Label: Lava Records
Genere: Progressive Rock
Tracklist:
01. Deadwing
02. Shallow
03. Lazarus
04. Halo
05. Arriving some in here but not here
06. Melleotron Scratch
07. Open Car
08. Start of Something Beautiful
09. Glass Arm Shattering