E’ la seconda volta che al povero Tim Owens, viene dato il ben servito per il ritorno nella band madre della figura storica.
Dopo essere stato infatti silurato dai Judas Priest per il ritorno di Rob Halford, sembrava aver trovato un tetto resistente negli Iced Earth ma anche qui gli è stato dato il ben servito, per il ritorno, pare in pianta stabile, del vecchio singer Matt Barlow. Ora è entrato in casa Malmsteen e di certo non si è trovato un tetto sicuro. Ma siamo qui per parlare del nuovo lavoro degli Iced Earth che mette la parola fine alla trilogia che Jon Shaffer inizio più di dieci anni fa e precisamente nel 1998 con “Something Wicked”, seguita poi da “Framing Armageddon (Something Wicked Part. 1)”, secondo album con The Ripper ed oggi eccoci alla parte conclusiva, “The Cruciale Of Man (Something Wicked, Part 2)”. E’ difficile per la band ripetere i fasti della prima parte di “Something Wicked”, sicuramente uno dei loro migliori lavori, ma il rientro del vecchio singer, riporta la band, anche come sound a più di dieci anni fà, quindi con quella vena più power ed epica. Ci sono quindi i refrain orecchiabili, il gioco di canti e controcanti, con la voce di Barlow, ora graffiante ed ora maestosamente epica, ci sono sempre i duri riffs di Shaffer. Manca comunque la spettacolarità di lavori come “Dark Saga” e forse iniziano a mancare le idee e questo ritorno del vecchio singer, sembra essere un po’ forzato. Rimane comunque l’impatto del loro sound, il vortice sonoro creato dalle chitarre di Shaffer e brani come “Crown Of The Fallen”, “I Walk Alone” e “Come What May” sono marcati a fuoco Iced Earth. Un lavoro riuscito in parte, forse elaborato troppo in fretta, sicuramente non è questa la vera forza degli Iced Earth. 65/100
|
Jon Schaffer: Chitarra, cori Anno: 2008 |