Non c'è ombra di dubbio che la scena grind continui, nonostante tutto, a sfornare generazioni di nuove leve, iniziarono ai loro tempi i Napalm Death e Terrorizer, ed in modo più sofisticato Brutal Truth e Carcass per poi dare il là ad una serie di filoni anche molto interessanti che hanno portato al successo commerciale o quasi altre bands a distanza di anni (Nasum, Exhumed, Mortician, Rotten Sound, Pig Destroyer, Brujeria, Agathocles ... etc, etc.) ma ciò che mi colpisce è il totale disinteresse da parte dei nuovi gruppi a staccarsi, in qualche modo, dagli stampi e stilemi delle band primordiali, la totalità delle band non pensano di modificare e creare nuovi riff e tempi, ma seguono in linea di massima la scia dei grandi nomi così che ad un ascolto attento le somiglianze si sentono sempre e comunque.
Questo è un esempio di rivisitazione grind con un innesto 'gore oriented' e scanzonate tracce dove il filo conduttore è la macabra e maniaca ironia, una costante satira su atteggiamenti, mode e deviazioni contestabili e detestabili, ed un esercizio sonoro e lirico per allontanarle dagli stessi componenti del gruppo. I G.O.R.E. si differenziano per la loro professionalità e perché mettono insieme due mondi diversi di concepire e vedere questo genere così legato alle proprie origini, hanno studiato un ammiccante connubio di riffing a valanga fatto di tempi veloci ed altri dispari e contro-tendenti (mosh oriented) e fenomenali refrains di assoluto impatto che possono sembrare anche 'catchy' per chi mastica il genere ma che in definitiva abbelliscono e rendono il risultato meno scontato del previsto. Non nego che mi aspetterei ancora più coraggio ma se il risultato spazza via molta merda che ogni mese viene purtroppo pubblicata da inutili progetti sparsi in tutto il mondo allora si può anche ammettere che gruppi come i G.O.R.E. non fanno altro che dare un grosso input al grindcore. Sta all'intelligenza e capacità di selezione del fun scegliere e scegliere bene come spendere i suoi soldi, e con questo 'Never Sober Level', credetemi, i soldi sono spesi bene. Band come queste non sono molto diffuse, la loro musica è spontanea, viscerale, il meglio di ciò che si può volere, è uno stile aggressivo, che trita e sminuzza tutto ciò che gli capita sotto tiro come un frullatore di dimensioni enormi, hanno dal loro l'esperienza e il sound easy delle band Slovacche ma anche iniezioni di adrenalina pura e momenti più da 'clownesco' cabaret che da macellaio o mattatoio, il che affievolisce la tensione delle parti stra-tirate in un insieme di spettacolare fascino macabro. Un ronzio come di una motosega impazzita caratterizza il guitar riffing e poi schegge impazzite date dalla batteria super precisa ed imponente, ed una propagazione sonora micidiale simile ad una esplosione nucleare, poderosa e dirompente si estende con la sua dilaniante potenza, si apre con la stranissima "Stiff Ass Macrophallus Much Passion More Gel" che si inizia e chiude sulle note di un contrabbasso rubato a chissà quale entità per poi passare alla vera hit del disco "Why Pay For Love When All Are Free" (micidiali i suoi grugniti allungati così come tutta la performance, molto 'Raspy', del cantante Jožin ...), strappa consensi l'incedere old style di "Black Bell is White Heart Thrashing After Some Time Is Knock Down We Hope To White" una vera re-Terrorizer song e poi tutte le altre che risentono inesorabilmente della vecchia scuola ma intramezzate dai soliti momenti goliardici, alcolici e gory specialmente nelle vocals tra le quali spiccano "Long Life For King of Animals Pig is King Eat Him All", "Ears Tearing Sound of Vibrator Is Smashing Up Womens Inward Organism (Mans Too)" e "When Thousand Womens Are Pouring One Palate Is Too Little" con gli stacchi micidiali e con i loro elementi death, gore e grind infuriati e ben confezionati, dai suoni corposi ma puliti e mai troppo impastati, il che rende l'ascolto piacevole. Sino ad arrivare alla divertente e scanzonata rivisitazione 'be my lover' di una famosa vocalist dance degli anni '90 credo, con tanto di backing guttural vocione da contro altare che non segue di certo il significato originario(...). In definitiva un album che vi stenderà al primo round senza possibilità di ripresa, ben 12 song della durata media di due minuti per 30 minuti di musica estrema ma con attitudine 'fasty rock' se volgiamo far passare il termine, certo non un disco ‘ pietra miliare ' ma certo un 'irriverente' lavoretto con i fiocchi che surclassa molte altre nefandezze di cd che spesso si è portati automaticamente ad acquistare per poi pentirsi dopo poche settimane. Brillanti!!!! 77/100
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Pitris: Chitarra Anno: 2008 |