Torna il leggendario combo svedese e lo fa con un disco tanto atteso quanto musicalmente controverso.
Lo split col leggendario chitarrista e songwriter Uffe Cederlund, che quasi da solo ha fatto le fortune degli ultimi dieci anni di vita della band, non poteva che influire negativamente sul prodotto finale. L’uscita del disco è stata per altro posticipata a più riprese. Troppe perché si possa giustificare una tale lontananza dall’essere un grande album. Non fraintendiamoci, il disco resta sempre ben al di sopra dal precedente, mediocre, ‘Inferno’. Le pretese e le ambizioni perché questo ‘Serpent Saints - The Ten Amendments’ si possa raffigurare tra i masterpieces di una band del calibro degli Entombed vengono senz’altro meno. Quest’album è sì improntato su un sound che riprende le sonorità di ‘Mourning Star’, con qualche sprazzo di sound granitico che viene tratto direttamente dai fasti della band, ma non mira abbastanza in alto. Certo, considerato il carico di responsabilità che il nuovo combo si è ritrovato sulle spalle la cosa è più che comprensibile ma collocare quest’ultimo disco all’interno della produzione di una band così eclettica a questo punto diventa davvero difficile. Brani come “When In Sodom”, “Masters of Death” e la stessa title-track vi porteranno a considerare quest’album almeno sufficientemente buono, in quanto è grazie al sound rivolto quasi esclusivamente all’audience composta dai fan più consumati degli Entombed se questo disco riesce ad avere un suo perché. Magnifica parentesi a parte merita “Malfare, Plague, Famine Death”, brano potente e ispirato che fa guadagnare una risicata e mai così stentata, promozione a quest’ultima fatica dei nostri inossidabili amici, padri del leggendario Swedish Death Metal e per questo meritevoli del rispetto di grandi e piccini. 70/100
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Lars Göran Petrov: Voce Anno: 2007 |